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“Cantieri, ristori subito per i negozi”. Le richieste di Ascom

Il Presidente Enrico Postacchini: “A difesa di 1.700 imprese, contributi anche per le spese correnti”. L’allarme di Tonelli: “Servono 10 milioni di euro”. “Cantieri: sì a ristori immediati e sgravi fiscali al 100%

Il documento della giunta dell’associazione incalza Palazzo d’Accursio. I punti: risorse a fondo perduto, migliore comunicazione e un cambio negli orari della città.

Da una «fiscalità dedicata con abbattimento fino al 100% nelle aree più critiche», fino alla previsione di «ristori/contributi a fondo perduto per sostenere i cali di fatturato», passando anche da un nuovo piano degli orari della città. E’ un sunto dell’elenco di richieste che Ascom ha ribadito a Palazzo d’Accursio, messe per iscritto in un documento redatto dalla giunta dell’associazione di categoria, riunitasi due giorni fa. L’epicentro, ovviamente, sono i cantieri del tram. Sui ristori, in particolare, per Ascom «si tratterebbe di un cambio di passo coraggioso, in grado di superare, come auspichiamo, i bandi comunali che hanno messo a disposizione contributi a fondo perduto anche per interventi di riqualificazione, che sono difficili da sostenere» in una fase dove il lavoro inevitabilmente si contrae.

Queste, nel dettaglio, le richieste. Per i commercianti, in primis, servirebbe l’estensione all’intera platea delle tasse e dei tributi locali e a beneficio di tutte le imprese che subiscono l’influenza dei cantieri, quindi non solo quelle frontiste; la previsione di ristori\contributi a fondo perduto per sostenere i cali di fatturato e le spese correnti delle imprese da erogare con tempestività attraverso bandi semplificati e con importi massimi concedibili più alti di quelli visti finora; una programmazione dell’avvio dei lavori che eviti di creare ampie zone della città, e dunque non soltanto singole strade, caratterizzate da un’accessibilità ridotta per merci e persone; una progettazione dei cantieri flessibile; l’individuazione di aree di sosta gratuita ad uso commerciale/terziario per garantire l’accesso alle zone di cantiere; l’utilizzo promiscuo pubblico e privato di alcune preferenziali strategiche; la stipula di convenzioni (sostenute da un intervento economico pubblico) per sfruttare la capacità di sosta dei parcheggi in struttura nelle aree di cantiere con una tariffazione simbolica per i clienti di negozi, pubblici esercizi e servizi; una comunicazione adeguata sia con segnaletica stradale, sia con informazioni attraverso web e social; più efficaci modalità per aumentare la visibilità e segnalare la posizione delle attività commerciali; infine la realizzazione di un piano regolatore della città che desincronizzi gli orari di entrata a scuola e riorienti gli orari dei servizi pubblici.

L’opinione di Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom Bologna: «Se il Comune riconosce il valore sociale, e non soltanto economico, alle attività economiche di prossimità, allora deve darsi strumenti più incisivi: è in gioco la rete economica di intere porzioni di città e, con lei, migliaia di posti di lavoro – incalza Tonelli –. Non possiamo gestire i lavori della rete tramviaria come fossero un cantiere normale e per questo, prima di tutto, è fondamentale uno sforzo finanziario diverso da quello messo in campo finora: servono almeno 10 milioni di euro, anche per gestire la fase dell’entrata in esercizio del Tram, che non sarà indolore per le nostre imprese. Ed è giusto tornare a parlare degli orari della città – conclude il direttore –, partendo dalla nostra proposta di un anno fa: se tutto resta com’è, andiamo incontro al rischio di ‘bloccare’ Bologna».

Paolo Rosato, Il Resto del Carlino – 25 settembre 2024

Postacchini: «A difesa di 1.700 imprese». «Sono quelle interessate dai lavori della tranvia. Occorrono contributi anche per alleggerire le spese correnti»

«Lo abbiamo detto fin dall’inizio e continuiamo a ribadirlo: l’obiettivo numero uno per noi è garantire la permanenza sul mercato delle oltre 1.700 imprese coinvolte dai lavori del Tram». E’ il richiamo di Enrico Postacchini, presidente di Ascom Bologna, che fa il punto della situazione prendendo le mosse dalle richieste che la giunta dell’associazione dei commercianti ha fatto a Palazzo d’Accursio. Il tema, ovviamente, è quello del tremendo impatto dei cantieri del tram sulla categoria. «Occorre dare una risposta alla situazione di enorme disagio che ogni giorno imprenditrici e imprenditori vivono sulla propria pelle: la nostra giunta è partita da questa consapevolezza per stilare una serie di proposte concrete al Comune su defiscalizzazione, contributi diretti per compensare le perdite e alleggerire le spese correnti, livelli di accessibilità delle aree commerciali intorno ai cantieri e orari della città. Come associazione – afferma Postacchini – continueremo a lavorare per non lasciare sole le imprese, ma l’amministrazione deve fare di più e più velocemente per salvaguardare fatturati, operatività e occupazione».

Ieri la giunta di Ascom ha prodotto un documento dettagliato. «Vogliamo ribadire ancora una volta che Bologna deve dotarsi di una vera e propria politica di sviluppo economico che integri sistematicamente trasformazioni urbanistiche e sviluppo delle attività di prossimità – scrive la giunta –. Una politica che sappia valorizzare al meglio il coinvolgimento delle forze sociali come pratica di lavoro consolidata e che possa contare su una dotazione di risorse sostenibile per la finanza pubblica e in grado di riconoscere il valore dell’imprenditorialità. Un valore da tutelare e promuovere, sfruttando le potenzialità della nuova normativa regionale e attivando», tra le altre cose, anche «strumenti di fiscalità agevolata. «Soltanto un approccio di questo tipo – concludono – può rispondere adeguatamente alle sfide che attendono le nostre imprese, e con loro Bologna: contrastare la desertificazione, rivitalizzare i servizi esistenti, attrarre nuovi investimenti e creare occupazione di qualità».

Il Resto del Carlino, 25 settembre 2024

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