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Taxi, linee roventi Telecontrollo e licenze, tensione con il Comune Sciopero, le accuse

La lettera delle auto bianche ai colleghi che entreranno in servizio «Diventerete dei moderni Cyborg. Questo bando avrà rinunce» Poi la battaglia per lunedì: «Chiamato in servizio chi è di riposo»

Continua lo scontro a distanza tra l’amministrazione comunale e i tassisti, una netta divaricazione che si sublimerà lunedì con lo sciopero delle auto bianche sotto le Due Torri. Proprio in concomitanza con l’avvio del Cersaie. E ieri, a corredo di questo clima non certo da gita scolastica, le stesse sigle sono uscite con una nota polemica che va ‘ad avvertire’, per così dire, i loro futuri colleghi. Ovvero quelli che si aggiudicheranno le 72 nuove licenze emesse dal Comune. «L’idea geniale è stata quella di offrire uno sconto significativo per le nuove licenze, disattendendo quanto previsto dal decreto asset e irritando la categoria, ma nascondendo un piccolo prezzo da pagare, anche se non in denaro – hanno messo per iscritto Ascom Taxi, Cna-Fita Taxi, Confartigianato, Uiltrasporti, Unica Taxi, Uritaxi.

«I nuovi tassisti infatti dovranno essere forzatamente geolocalizzati e telecontrollati. Verrebbe da usare il termine microchippati, rende l’idea. Insomma, i neo tassisti dovranno essere moderni cyborg, monitorati 24 ore per sette giorni alla settimana, mentre i nostri cari amministratori pubblici, che hanno avuto questa brillante idea, si godono la loro legittima privacy», hanno attaccato i sindacati dei tassisti, scettici anche sull’esito finale del bando per l’assegnazione delle nuove licenze.«Nell’euforia di festeggiare le 93 adesioni al bando per le 72 licenze in emissione – hanno chiarito nella nota –, il Comune sembra dimenticare, volutamente o meno, che la partecipazione non è molto diversa dalle 51 adesioni per 36 titoli dell’ultimo bando del 2018, che però portò a numerose rinunce avvenute appena presa consapevolezza dei vincoli imposti dalla pubblica amministrazione». «Loro – hanno continuato – non accetterebbero mai di essere geolocalizzati e telecontrollati, anche se sono pagati con soldi pubblici. Ma per i tassisti, è tutta un’altra storia», hanno sostenuto, facendosi forti dello statuto dei lavoratori e delle norme europee sulla videosorveglianza. «Andrebbe anche ricordato che i tassisti rischiano ed esercitano in proprio, non sono dipendenti, e quindi mancherebbero pure i presupposti di base per pretendere un intervento di questo tipo.

Quindi, cari futuri tassisti, benvenuti nel futuro. Nel frattempo tenteremo di tutelare anche i vostri interessi», è il messaggio finale che le auto bianche hanno lasciato ai loro futuri colleghi.Sullo sfondo ci sono i ricorsi al Tar contro il bando di Palazzo d’Accursio, azioni legali che sicuramente porteranno questa vicenda ad avere strascichi. Le relazioni sindacali tra tassisti e Comune sono tuttora assenti, quindi si va avanti a strappi e non è escluso che dopo la giornata di agitazione del 23 settembre non ne possano seguire altre, nel breve. I tassisti inoltre, secondo quanto filtra, hanno scritto all’ufficio comunale competente per denunciare una «condotta antisindacale» da parte del Comune, che avrebbe chiesto (senza l’obbligo) di lavorare ai tassisti che sono di riposo lunedì 23 settembre, giorno dello sciopero. La categoria si aspetta un’adesione massiccia alla mobilitazione, per ora non sono all’orizzonte summit d’emergenza con la giunta comunale.

pa. ros., Il Resto del Carlino – 19 settembre 2024

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