La diretta sui nostri social vista da 15mila spettatori, oltre a quelli sul Canale 88. In tanti si fermano a parlare con i cronisti, tra battute, scaramanzie e auspici
La pioggia è scesa incessante per tutto il giorno, ma il mercoledì era troppo speciale per rimare a casa all’asciutto. Un infrasettimanale di quelli ‘europei’, di quelli che sanno di grande calcio, di quelli che i tifosi rossoblù hanno sognato per 60 anni. Poi, dopo una stagione magica, aspettato per mesi. Uno di quelli da passare al bar con il Carlino in mano, insomma. A chiacchierare delle scelte di Vincenzo Italiano e delle avversarie di Champions League. Ieri, nonostante il diluvio, al grande ritorno in Europa e al primo speciale appuntamento di Bar Carlino, i bolognesi hanno risposto presente. Alla pasticceria Neri di via Saragozza, teatro della puntata iniziale e di tutti i prossimi pre partita delle gara europee, tra bolognesi accorsi per l’occasione, habitué del locale e passanti incuriositi, erano in tantissimi. Un flusso continuo. Quindicimila persone hanno seguito la diretta dell’evento sul sito online del nostro giornale e sui nostri canali sociali, a partire da Twitch (www.twitch.it/ilresto_del_carlino). E poi la diretta televisiva, sul canale 88 del digitale terrestre. Una giornata emozionante che ha accompagnato il ritorno del club nell’Olimpo dei grandi, così come succederà per tutte le altre sette partite della fase iniziale della nuova Champions League.
Sotto il portico più bello del mondo, patrimonio dell’Unesco, colorato con luci rossoblù e vestito a festa con i palloncini della ‘coppa dalle grandi orecchie’, Bar Carlino ha accolto tutti in diretta dalle 17 alle 18, poco prima dell’impegno al Dall’Ara contro lo Shakhtar Donetsk. A pochi metri in strada, sotto l’acquazzone, i tifosi diretti allo stadio: bandiere, sciarpe, qualche ‘strombazzata’ di clacson al grido di ‘Forza Bologna’ davanti al bar. Valerio Baroncini, vicedirettore del Carlino, e la giornalista Mariateresa Mastromarino hanno intrattenuto gli spettatori, i presenti e i passanti, raccontando le notizie in diretta: dall’annuncio della Uefa, che doveva decidere se far disputare la gara o no a causa della pioggia e delle condizioni del campo, alle formazioni ufficiali del Bologna e degli avversari. Impegnati nei collegamenti dal vivo con le retrovie rossoblù c’erano Giovanni Poggi e Gianluca Sepe. Poi curiosità, interviste con gli ospiti vip, ricordi e cimeli storici, risate soprattutto. Una bolognesità palpabile nell’aria che si è respirata per tutto il tempo. Sullo sfondo, una ‘sfoglina’ impegnata costantemente a stendere le tagliatelle rossoblù.
I tifosi, a mano a mano, hanno cominciato a fermarsi. A fare domande. A prendere un caffè al bancone ascoltando il pre partita. A prendere il giornale in mano e a sfogliare le pagine scorrendo le notizie. Il Bar Carlino è entrato nel vivo. C’era chi non si incontrava da un po’, chi si abbraccia tutte le domenica allo stadio, chi non voleva proprio mancare. «Forza Bologna, stasera godiamocela comunque vada», ha detto un tifoso di passaggio. «Al di là dell’inizio della stagione, in queste partite di coppa dobbiamo crederci: bisogna essere fiduciosi», ha aggiunto un altro. Una signora indossava la maglia di Freuler, un bambino ha fatto il nome di Iling Junior.
La diretta di Bar Carlino è iniziata puntuale: «Racconteremo soprattutto Bologna e i bolognesi», ha esordito subito il vicedirettore Baroncini. Sono cominciati i vari interventi dei protagonisti, tra un tifoso vip e l’altro, ed è stata mostrata la locandina creata appositamente in lingua ucraina per accogliere i tifosi ospiti. Un’ora passata in compagnia a parlare di calcio, del Bologna in Champions League, di cosa avrebbe detto o fatto Lucio Dalla, di quante partite abbia visto dal vivo il senatore Casini, di come si comporterebbero gli umarells di Masotti in Europa. Un pomeriggio al Bar Carlino: chi se lo fosse perso, può rivivere la diretta sul nostro sito. E seguire le prossime puntate alla pasticceria Neri o ‘live’ in televisione e sui social.
Gli ospiti della puntata Il ricordo di Dalla e l’ironia di Masotti Casini: «Io ad Anfield»
Caracchi racconta Lucio: «Teneva nel portafoglio una figurina di Pascutti». E poi la maglia originale di Schiavio e le tagliatelle rossoblù di Francy Pasta Lady
Il primo tifoso vip a parlare è stato Giancarlo Tonelli, direttore generale di Confcommercio Ascom, partner di Bar Carlino. «La città ha dimostrato un grande amore che la lega alla propria squadra e viceversa – inizia Tonelli –. Un sentimento che ci ha coinvolti tutti e ci ha portati a essere più forti. Oggi Bologna è una vetrina internazionale, grazie al calcio e non solo, perché è sempre stata aperta e accogliente. E i commercianti hanno dimostrato grande attaccamento».
Poi è toccato a Daniele Caracchi, presidente di Pressing Line, a portare la voce della Fondazione Dalla e «a raccontare Lucio come molti forse non lo avevano mai visto». Per l’occasione è stata mostrata anche la maglia rossolbù con scritto ‘Lucio 4-3-43’, quella che viene posta sulla poltroncina corrispondente all’abbonamento di Dalla, lo stesso abbonamento che ogni anno il suo amico di una vita Tobia Righi continua a rinnovare. «Associare Lucio al Bologna e il Bologna a Lucio è immediato: per tanti anni ha seguito la squadra e oggi sarebbe allo stadio o a casa nella sala del maxi schermo – racconta Caracchi –. Il Bologna per lui era una passione infinita: pensate che nel portafoglio teneva sempre una figurina di Ezio Pascutti».Pascutti. Paramatti. Schiavio. Baggio. I nomi delle leggende rossoblù sono passati sulla bocca di tutti, ieri pomeriggio, al Bar Carlino. A un certo punto al senatore Pierferdinando Casini, tifosissimo, è stato chiesto se avesse posto più voti di fiducia (o sfiducia) al governo oppure visto più partite dei rossoblù dal vivo: «Ho partecipato a tante votazioni – ha risposto –, ma sicuramente più partite…».
«La prima allo stadio però non la dimenticherò mai – continua Casini –. Ero con mio cugino, che oggi non c’è più, sopra una 500 scoperta ed era Bologna-Sampdora. Negli anni abbiamo avuto più stalle che stelle, ma oggi siamo qui. Bar Carlino è iniziato dicendo che il percorso in Europa è una metafora della città: questa è una città che ha fatto le Serie minori, ma che merita la Champions. Andremo a Liverpool, ad Anfield Road, e comunque vada penso che esserci sia importante. Siamo tornati dove nessun bolognese pensava di poter tornare: i sogni si avverano».Danilo Masotti, scrittore, influencer, blogger, inventore degli umarells, «agitatore culturale» e chi più ne ha più ne metta, ha smorzato subito la tensione pre gara: «Cosa penso porterà la Champions? Spero più overtourism, c’è proprio bisogno di un po’ di turismo in più», scherza Masotti. Il tifoso vip ospite della puntata è stata Irina Trofimova con i sue due figli, ucraina, che da anni ha trovato casa a Bologna: «Una città con persone fantastiche». Francesca Grosso, nota sui social come ‘Francy Pasta Lady’, ha steso la sfoglia per tutto il tempo in nome dell’associazione sfogline, prima di andare allo stadio.
Gianpaolo Zanetti, della profumeria Ennio, ha ricordato di «dare fiducia a Italiano perché è meglio aspettare piuttosto che cambiare» frettolosamente. Poi è arrivato Luigi Pucciarelli, ‘Puccia’, titolare dell’omonimo garage, con la sua collezione incredibile di memorabilia rossoblù: aveva una foto di Angelino Schiavio, una sua maglia da gioco originale degli anni ‘30 o ‘40 e un pallone di cuoio, senza tempo: «Per me è una gioia raccontare la storia del Bologna». Sarà presente e lo farà a ogni puntata dello show. Alla prima di Bar Carlino, ieri, c’era l’anima di una città intera. C’era Bologna.
Francesco Moroni, Il Resto del Carlino – 19 settembre 2024
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