Decine di bolognesi in coda nel weekend, ma le vetture non arrivano. Il presidente Carboni: «Zero dialogo con il Comune e ‘Kiss & Ride’ inutile Ora impieghiamo 45 minuti per pochi chilometri»
Sono le 20.30 di domenica sera. Qualcuno rientra dalle ferie tardive, qualcuno da un weekend fuori città, altri sono in città per la ripresa delle lezioni. In stazione, sotto la pensilina dei taxi, la fila è lunga: almeno 30, 40 persone aspettano. Di mezzi, però, neanche uno. Passa mezz’ora, stesso copione: ne arrivano un paio, insufficienti per rispondere alla domanda, e la fila aumenta. Un copione che, in realtà, da qualche mese si ripete sempre più spesso: turisti e bolognesi arrivano al Marconi o in stazione, e da lì è un terno al lotto per spostarsi. Se poi il People Mover è fermo, il gioco è fatto. Ieri all’ora di pranzo, in piazza Medaglie d’oro, la stessa scena: dozzine di persone che aspettano sotto la pensilina, un paio di taxi che di tanto in tanto fanno la spola e tornano a caricare gli altri impazienti. Il ’Kiss & Ride’? Uno sconosciuto: nessun utente aspetta, nessun taxi arriva.
Per Riccardo Carboni, presidente di Cotabo, la colpa è da imputare ai mille cantieri e ai lavori in corso, che «hanno prolungato i tempi di percorrenza fino a 40-45 minuti» per pochi chilometri. Proprio ieri mattina, tra l’altro, era in corso un’assemblea di categoria per parlare degli ultimi tira e molla con il Comune. «Stamattina un certo numero di tassisti era impegnato – puntualizza Carboni –, ma più in generale sabato e domenica ogni tanto si va in sofferenza, soprattutto se c’è molta domanda. Noi continuiamo a sostenere che parte dell’inefficienza sia dovuta a tempi di percorrenza lunghissimi. Le condizioni di viabilità sono queste e si finisce per dare colpa ai tassisti, mentre invece bisognerebbe mettere in campo soluzioni strutturali».
Ancora una volta i cantieri, dunque, ma anche un dialogo con Palazzo d’Accursio che sembra sempre più delicato: «C’è una vertenza complicata che non trova equilibrio: gli animi non sono sereni – aggiunge Carboni –. È fallito qualsiasi tentativo di mediazione e la scorsa settimana è arrivato il ricorso al Tar». L’esposto, nello specifico, spunta a seguito di una protesta reiterata dei tassisti, con lo sciopero del servizio lunedì prossimo (dalle 8 alle 22) proprio nel giorno dell’arrivo in Fiera del Cersaie, annunciato dai sindacati (Confartigianato Taxi, Cna Fita Taxi, Uiltrasporti, Unica Taxi Cgil e Uritaxi). E, se già in questi giorni il servizio presenta disagi, c’è chi giura che il 23 sarà il finimondo. Sul tavolo, poi, non c’è solo l’aumento delle licenze annunciato dal Comune, ma anche i problemi legati alla viabilità e alla definizione di turni, orari, riposi.
«I tassisti vivono di quello che lavorano, quindi vogliono fare più corse possibile – conclude il presidente di Cotabo –. Se mancano però le condizioni giuste, non si può chiedere di essere performanti. Noi continuiamo a fare il nostro mestiere al meglio, anche in mezzo alle difficoltà. Servono tavoli in cui dialogare, lo dicono anche altre categorie: non si governa una città ‘a strappi’».
Infine, il capitolo ‘Kiss & Ride’: «È stato pensato male, con aspettative diverse dal risultato: uscita ed entrata andrebbero invertite, e non è segnalato bene. In più, vediamo tentativi di spingere gli utenti verso il ‘Kiss & Ride’, come gli interventi invasivi in via Carracci e viale Pietramellara. Bisognerebbe capire che forse gli utenti non scelgono questa soluzione perché non è la migliore…». Anche ieri sera la stessa solfa: in tanti ad aspettare un taxi in stazione (anche in sedia a rotelle) e pochi mezzi.
Francesco Moroni, Il Resto del Carlino – 17 settembre 2024
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