Il direttore generale Tonelli: «Hanno aderito oltre mille attività. Noi vicini ai cittadini, ma a volte gli arrestati tornano subito liberi». Intervistati i titolari di quattro macellerie aderenti all’iniziativa: Stefano Casella, Ulisse Onofri, Aldo Zivieri e Annalisa Cevenini
«Siamo partiti con una squadra di 634 attività, ma ora abbiamo superato le mille adesioni». Non c’è dubbio sul successo e sull’efficacia della campagna ’Porte Aperte’ lanciata da Confcommercio Ascom, insieme con il Carlino, a partire da luglio. L’iniziativa invita clienti, turisti e cittadini a entrare nei negozi in casi di pericolo o necessità, con l’obiettivo di contrastare i fenomeni di microcriminalità. «Registriamo ottimi risultati – dice Giancarlo Tonelli, direttore generale di Ascom –, tanto da superare le mille adesioni. Mille commercianti che hanno deciso di mettersi a disposizione della cittadinanza e della sicurezza». E il progetto ora coinvolge anche la provincia. «Tanti territori della provincia, infatti, vogliono aderire alla campagna nel loro comune. E con il presidente Enrico Postacchini abbiamo deciso di allargare la rete a tutto il territorio, partendo da Budrio». Un moto di valore civico e sociale che diventa sempre più intenso. Il progetto «mette in evidenza luci e ombre del contesto che la nostra società vive – analizza il direttore –. Le nostre attività associate si sono messe a disposizione della cittadinanza e anche delle forze dell’ordine, monitorando le zone della città. L’iniziativa, che mette in luce il forte senso civico e sociale, andrà avanti fino a dicembre. In più, molti commercianti si sono proposti per inserire la loro foto all’interno della nostra campagna di comunicazione, perché vogliono metterci la faccia».
Ma questo si scontra con la realtà degradata che viviamo: «Le segnalazioni mostrano un’involuzione della qualità della vita cittadina – segnala Tonelli –. Avvertiamo una forte di preoccupazione: le denunce e le segnalazioni dei commercianti hanno portato anche all’arresto di chi delinque. Persone che, però, nell’arco di poco tempo sono state rimesse in libertà, mettendo in difficoltà i lavoratori che hanno contribuito al loro fermo». A preoccupare è «l’aumento dell’aggressività di questi soggetti – continua il direttore –. Dal centro e dalla periferia, queste persone molto spesso hanno in tasca coltelli, sono armati in maniera illegale con strumenti che possono ferire».
E questo non può essere permesso. «Il nostro sforzo vuole mantenere alta la volontà di dare maggiore sicurezza alla nostra città, vogliamo far vincere questa paura – spiega Tonelli –. Vogliamo accogliere chi è in difficoltà. Ma, a differenza di prima, il commerciante non interviene più direttamente sulla strada, andando incontro al pericolo. Per questo la tempestività degli interventi diventa fondamentale». In questo senso, «lavoriamo in collaborazione con le forze dell’ordine – precisa il direttore –. La Polizia di stato e i Carabinieri hanno l’elenco completo di chi aderisce all’iniziativa e i commercianti hanno un contatto diretto con gli agenti».
Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 3 settembre 2024
Macelleria dell’Edera, San Lazzaro
Il titolare Stefano Casella: «Abbiamo aderito subito La situazione è tranquilla, ma non esistono isole felici»
Stefano Casella, anche la sua Macelleria dell’Edera, che si trova in via Edera 20 a San Lazzaro, aderisce a Porte Aperte. «Abbiamo aderito al progetto senza esitazioni. Questa è un’iniziativa che rappresenta il dna del commerciante, costantemente in contatto con la clientela e con la popolazione in maniera diretta. Noi commercianti siamo vigili sul territorio e sulle nostre strade, senza prendere però il ruolo delle forze dell’ordine». Il vostro, però, è un punto di riferimento fondamentale per chi ha bisogno di soccorso. «Noi possiamo essere e siamo d’aiuto, sempre lo siamo stati e questo rimarrà invariato, proprio perché questo è il nostro spirito». Qual è lo scenario a San Lazzaro? «Non esiste un’isola felice, ma posso dire con serenità che la nostra zona è tranquilla. Non registriamo casi di di criminalità o situazioni al di fuori della norma. Negli anni Ottanta, magari, le periferie erano più esposte a episodi di microdelinquenza o criminalità; ora, invece, non avvertiamo disagi, soprattutto da quando si è insediata qui la Guardia di Finanza». Le vostre porte sono comunque aperte. «Certamente. Ho già esposto la locandina all’esterno del locale. Fortunatamente, per motivi di sicurezza, non abbiamo mai dovuto soccorrere nessuno, ma per motivi di salute o sanitari siamo sempre intervenuti, fornendo il primo soccorso e contattando poi il 118». La clientela sa della vostra adesione? «I clienti lo sanno. Alcuni mi hanno visto sulle pagine del Carlino e sono stati molti felici».
Macelleria Fratelli Onofri, via Albani in Bolognina
«Qui degrado e spaccio. Noi siamo un presidio»
Ulisse Onofri, al timone della Macelleria fratelli Onofri, anche voi nella squadra di Ascom. Perché? «Aderiamo perché probabilmente siamo proprio nell’occhio del ciclone». Cioè? «Ci troviamo in via Albani 15, dove c’è il mercato. Qui viviamo una situazione di degrado che sta sfuggendo di mano a chi di dovere. La presenza delle forze dell’ordine c’è, con azioni di prevenzione. Ma quando loro vanno via, il centro di spaccio torna alla luce». Come vivete questo quadro degradante? «Le poche persone che girano ancora vivono con paura, perché avvertono la presenza di persone che, fattivamente, magari, non fanno nulla. Ma ci sono, presidiando il territorio in maniera scorretta. Insomma, vediamo consumatori e spacciatori presenti sul nostro territorio». Questa campagna può aiutare ad arginare il fenomeno. «Probabilmente l’iniziativa non risolverà il problema, ma sarà di aiuto. Se qualcuno si sente a disagio può entrare in negozio, che è un punto di riferimento e di sicurezza. Siamo ben contenti di partecipare. Iniziative come questa sono un modo per fare sentire la presenza dei commercianti e di chi ha l’attività sulla strada. E poi c’è un altro fattore». Quale? «Il settore commerciale sta affrontando un momento di crisi: i negozi sono sempre meno e di conseguenza sono sempre meno i punti in cui potersi appoggiare per svolgere iniziative simili. Ma noi vogliamo esserci. Ci è già capitato di assistere persone che si sono avvicinate o sono entrate nell’attività perché fuori non si sentivano al sicuro».
Macelleria Zivieri, Zola Predosa
«Il negozio di vicinato baluardo sul territorio»
Aldo Zivieri, la vostra Macelleria Zivieri di Zola Predosa ha risposto alla chiamata dell’associazione. «Abbiamo aderito perché siamo legati ai valori di Ascom e condividiamo ciò che l’associazione propone, in particolare questo progetto». Perché? «Il negozio di vicinato è il baluardo su cui la società dei commercianti si fonda. L’iniziativa ci fa capire quanto importanti e attivi siano i piccoli e grandi negozi di vicinato, perché sono veri e propri punti di riferimento non solo per il servizio, ma anche per la sicurezza e il bisogno di clienti e cittadini». Insomma, siete fondamentali. «Spero che questo metta in luce il ruolo cruciale che le attività svolgono e che arrivi soprattutto a chi ha voluto, per scelta e ideologia, cancellare la nostra importanza. Le nostre attività vanno preservate, con strategie e interventi che garantiscano la nostra stabilità economica. A differenza di altre tipologie di concorrenza, il commercio di vicinato ha una sostenibilità sociale che è presente sul territorio, con il quale ha un forte legame. E anche il cittadino deve capire che ruolo e servizio forniamo». A Zola Predosa che aria si respira? «Ci troviamo in una zona industriale, ma anche qui è successo di dover aiutare qualcuno, per esempio fornire indicazioni a chi si è perso, soccorrere chi si è sentito male. Qui si può venire a chiedere aiuto, e la nostra risposta non mancherà. Proprio come quella che abbiamo dato ad Ascom: la nostra è stata un’adesione spontanea che segue questo concetto».
Macelleria Cevenini, via Sante Vincenzi in Cirenaica
«Punto di riferimento dentro il mercato»
Annalisa Cevenini, in via Sante Vincenzi la vostra Macelleria Cevenini è un’istituzione. «Siamo un punto importante, all’interno del mercato che è un punto di forte aggregazione». Per questo avete deciso di entrare nel team?«Sì. Qui in Cirenaica c’è un luogo di ritrovo da sempre molto importante, una specie di rione circoscritto». E come si sta? «I rapporti con noi del mercato sono buoni se non ottimi con la clientela, proprio perché contribuiamo ad animare e a vigilare questa zona di svago per la popolazione, anche e in particolare per quella non giovanissima. L’ambiente, nel complesso, è sicuro, come possono anche esserlo altre zone di Bologna». Quindi la situazione è principalmente tranquilla? «Non avvertiamo particolari problematiche, anche se, essendo in un mercato, in passato qualche episodio di scippo consumato o tentato è saltato all’occhio, soprattutto al di fuori dei nostri spazi». In questi casi come intervenite? «Prestiamo aiuto e ricoveriamo chi ha bisogno dentro al mercato, dando il nostro supporto anche a persone che necessitano di assistenza per cadute o motivi di salute». Siete una grande rete. «All’interno del mercato siamo dodici attività. Ora, con le ferie, non siamo ancora tutti tornati operativi. Ma insieme siamo un forte presidio aperto sul territorio, fornendo una copertura oraria importante».
Il Resto del Carlino – 3 settembre 2024
Comune e commercianti insieme per l’area nel cuore del centro: «Valorizziamo i negozi storici e favoriamo l’insediamento di nuove realtà»