Andati a ruba i 600 menù stellati dell’iniziativa gastronomica proposta dalla famiglia Zivieri che si terrà domenica nell’agriturismo di Lagune
Tutti esauriti i 600 posti disponibili domenica prossima alla Fattoria Zivieri di Sasso Marconi, dov’è in programma l’edizione numero 14 di Chef al Massimo: il format gastronomico d’eccellenza nato a Monzuno e che per il terzo anno consecutivo si svolge tra i boschi, i campi i sentieri e il paesaggio delle Lagune: un piccolo gioiello sull’Appennino tosco emiliano, dove insieme ai menù proposti dagli chef Igles Corelli, Edoardo Grassi, Francesco Manograsso, Alberto Bettini, giacomo Orlandi, Massimo Bena, Riccardo Forapani, Fabio Fiore, Matteo Aloe e Andrea Aureli si svolgerà un racconto spettacolo per ricordare chi ha fatto la storia della Macelleria Zivieri, e che ancora ispira uno sguardo fiducioso verso il futuro, quello che traguardano i due giovani imprenditori under 40 che nel pomeriggio verranno premiati su iniziativa di Confcommercio Ascom Bologna ed Emilbanca.
Quattro i menù caratterizzati da un colore diverso, con portate che utilizzano materie prime tipiche e che verranno accompagnate in gran parte dai vini del territorio. La prima parte della giornata, a partire da mezzogiorno, sarà un vero e proprio viaggio emotivo, condotto dal giornalista, volto noto di Sky, Alessandro Bonan, attraverso i momenti che hanno segnato la storia imprenditoriale della famiglia Zivieri, ancora oggi una storia in divenire e ricca di progetti.
A partire dalle 13,30 come da tradizione si apriranno le cucine e l’attenzione sarà tutta per il lavoro dei cuochi che, come ogni anno, si cimenteranno nella creazione di piatti volti ad esaltare il meglio dei prodotti del territorio: dal prosciutto cotto affumicato con legno di faggio, fiore all’occhiello dei salumi della Macelleria Zivieri, passando per la carne di selvaggina fino ad arrivare al gelato di mela Rosa Romana creato da uno storico amico della manifestazione: lo chef stellato Alberto Bettini, della Trattoria di Amerigo a Savigno.
«Quest’anno in modo particolare abbiamo deciso di chiedere agli amici chef di creare dei piatti con prodotti caratteristici, spesso dimenticati, del nostro Appennino -anticipa Aldo Zivieri- La mela Rosa Romana ne è un esempio evidente e riflette l’attenzione che anche noi rivolgiamo alla tutela e alla valorizzazione dell’area in cui sorge. E’ stato un piacere e motivo di orgoglio, lo scorso anno, poter accogliere la donazione di 50 piante di mela Rosa Romana da parte di Emilbanca e Confcommercio, e farci così promotori di un ambizioso progetto di salvaguardia di prodotti alimentari della nostra tradizione gastronomica».
di Gabriele Mignardi, il Resto del Carlino, 28 agosto 2024
“Finché sarà apprezzato e sostenuto il suo forte ruolo di servizio alle comunità, il negozio non morirà mai perché è sinonimo di collettività, di socialità, di sicurezza, di coesione”