Luca Spadoni (Play Sport) ha l’attività in pizza Azzarita, ’accerchiata’ dal cantiere: «Temo ci vorrà molto tempo, speriamo di resistere»
«Dal post-pandemia si sono susseguite una serie di situazioni, e nessuna di questa è stata positiva per noi del commercio. Nemmeno la stagione estiva è stata soddisfacente». Luca Spadoni di Play Sport, in piazza Azzarita 1, descrive gli ultimi due mesi in negozio, sottolineando le sue preoccupazioni per l’autunno.
Spadoni, lei è ottimista?
«Parlando anche con i colleghi, nel breve termine nessuno di noi è sicuro al cento per cento che la situazione andrà a migliorare. Soprattutto perché siamo legati a mille problemi, non solo i cantieri, che di certo non ci aiutano».Sul turismo?
«Bene l’aumento del turismo, ma è legato soprattutto a gastronomia e cultura. Il turista non spende più come una volta nello shopping».Per quanto riguarda il cantiere di via Riva Reno e dintorni, è soddisfatto dei cambiamenti?
«Tutti i cantieri, da quello in via Ugo Bassi ad altri più vicini al mio negozio, incidono molto sul nostro lavoro».Cosa si aspetta da questo autunno?
«In futuro vedremo, speriamo venga fatto un bel lavoro, sappiamo però che ci metteranno molto tempo. I lavori mi sembrano ancora indietro e, per noi, al momento rappresentano un grande handicap sicuramente».Dunque, si soffre nella speranza di un futuro migliore?
«Soprattutto per chi ha la propria attività all’interno delle zone cantierizzate, questo è il periodo di maggiore sofferenza. Anche se adesso, in generale, si fa molta più fatica a lavorare rispetto al passato. Molti rinunciano a venire in negozio a causa dei cantieri. Altri, addirittura, perché hanno difficoltà ad accedere nelle aree vicine al nostro negozio, o a trovare un parcheggio».di Giovanni Di Caprio, il Resto del Carlino, 24 agosto 2024
«Ugo Bassi a ostacoli e c’è chi può chiudere»
Parla la Profumeria Ennio«In via Ugo Bassi è una tragedia. Non so in quanti sopravviveranno dopo il maxi-cantiere». A dirlo è Gianpaolo Zanetti della Profumeria Ennio in via San Felice, 22.
Zanetti, perché è così preoccupato?
«Costantemente parlo con chi ha i lavori davanti al proprio negozio. Anche se io sono in via San Felice rilevo che, a causa dei cantieri, passa sempre meno gente».Tuttavia, i dati del turismo di Ascom segnalano che i numeri sono simili a quelli del 2023
«La mia sensazione è che ci siano meno clienti in giro, il cantiere non aiuta noi commercianti. Il turismo porta gente, ma è molto più legato ad altri settori merceologici piuttosto che al nostro».Per l’autunno?
«Vediamo se il Comune rispetterà i tempi dei lavori. Alcuni lavoratori mi segnalano dei ritardi. Però il mio appello è che venga migliorata la comunicazione con i cittadini, perché molti non sanno che possono comunque accedere, anche se solo a piedi, a diverse zone di commercio».Spieghi meglio.
«Alle istituzioni chiedo una maggiore elasticità. Soprattutto perché i pochi ristori che sono stati stanziati, sono complicatissimi da ottenere. Per questo andando avanti così, molte attività chiuderanno dopo o durante i lavori».di. g. d. .c., il Resto del Carlino, 24 agosto 2024
«Il centro è rallentato. È un periodo complesso»
Parla Marco Cremonini, Cremonini Elite«Un’estate di grande difficoltà per il nostro lavoro», dice Marco Cremonini di Cremonini Elite, in via D’Azeglio.
Cremonini, la preoccupano i cantieri?
«Noi non siamo proprio nella zona di cantieri del tram, ma non possiamo non notare come l’accessibilità sia notevolmente limitata».Perché?
«Il centro è rallentato, ultimamente. È un periodo difficile e il cliente a volte rinuncia perché fa fatica a raggiungerci. Inoltre, ci sarebbe bisogno di un po’ più di pulizia e di meno violenza. Anche questi non sono segnali positivi, e il tutto va a incidere sul nostro lavoro».Perché i saldi non hanno limitato il calo di acquisti?
«Vanno cambiati, in particolare quelli estivi. Oppure bisogna liberalizzarli. Per quanto mi riguarda, userei una formula diversa: le regole o le rispettano tutti oppure vale la pena fare sì che ognuno si autogestisca. Soprattutto perché nell’abbigliamento ormai non c’è più margine».E come vede il prossimo autunno?
«Penso positivo. Il commercio è un piacere per chi vende e un’emozione per chi compra. Tuttavia bisogna iniziare a pensare che a livello di marketing, l’abbigliamento va riproposto in maniera diversa».Alcune proposte?
«Abbiamo bisogno di un aiuto su scala nazionale, visto che è da anni che non veniamo considerati. Bisogna ricostruire un rapporto di filiera tra dettaglio, ingrosso e ambulante. La crisi allontana, c’è invece bisogno di fare gruppo e trovare soluzione insieme».di. g. d. .c., il Resto del Carlino, 24 agosto 2024
Comune e commercianti insieme per l’area nel cuore del centro: «Valorizziamo i negozi storici e favoriamo l’insediamento di nuove realtà»