Maccaferri (Fimaa): la carenza di alloggi non dipende dalle locazioni turistiche ma dai locatori
A Bologna, città che negli ultimi anni ha scoperto il boom degli affitti brevi e parallelamente è diventata uno dei capoluoghi italiani in cui è più difficile trovare casa, lievitano le aperture di nuove agenzie immobiliari. Proprio mentre Comune e Asp danno vita all’Agenzia per l’affitto per rispondere all’enorme domanda di alloggi, il dato è fotografato dall’ufficio statistica della Camera di Commercio. Secondo il registro delle imprese, le unità locali attive attualmente nell’area della città metropolitana sonò 1.417. Cinque anni fa erano poco più di 1.200.
Il quadro, aggiornato al 30 giugno 2024; esplicita un incremento del 17,5% nel periodo compreso fra il 31 dicembre 2019 e la, fine di giugno dell’anno in corso con l’apertura di ben 211 agenzie. In questo lasso di tempo la variazione più alta si è registrata a fine 2022, quando si contarono 55 agenzie in più rispetto al 2021 ( +4,2%). Un trend che è proseguito nel 2023 ( +49 sul 2022, +3,6%) e nel primo semestre 2024 con già 12 nuove aperture sui primi sei mesi dell’anno precedente (+0.9%). La buona salute del settore della mediazione immobiliare, che fra Bologna e provincia occupa oltre duemila agenti, è analizzata da Roberto Maccaferri, presidente bolognese di Fimaa, la federazione italiana dei mediatori e agenti d’affari che fa capo a Confcommercio.
Alessandra Testa, Il Corriere di Bologna – 4 agosto 2024
«L’aumento delle agenzie immobiliari – sottolinea Maccaferri, che è del mestiere da oltre quarant’anni – è la conseguenza di un approccio all’attività di mediazione molto più professionale. Le nuove generazioni non scelgono più di essere agenti à tempo determinato, magari in attesa di trovare un altro lavoro come accadeva in passato, ma sin dai primi corsi di formazione guardano a quest’occupazione come a quella della vita». «Anche per questo da tempo insieme a Massimiliano Bonini, presidente Fiaip, -e a Fabrizio Bassetto, presidente dell’Anama di Confesercenti – aggiunge-, spingiamo affinché la formazione continua venga riconosciuta con un meccanismo di crediti anche per i nostri professionisti, che studiano per acquisire sempre nuove competenze in una materia molto vasta, che spazia dalla fiscalità all’urbanistica, dal catasto alle norme condominiali fino alla libera disponibilità dei beni immobili e che richiede un approfondimento documentale cospicuo». Per Maccaferri l’espansione continua del settore e il grande appeal che la professione esercita sui giovani non è affatto in contraddizione con i cambiamenti del mercato: La carenza di alloggi ad uso residenziale – spiega – non dipende dall’aumento delle locazioni turistiche, di cui non sentiamo affatto la concorrenza. I cosiddetti affitti brevi rispondono ad altre esigenze: oltre ad una reddittività maggiore, danno al proprietario la possibilità di avere un maggiore controllo sul proprio immobile e la possibilità di averlo immediatamente a disposizione».