L’idea di Hangout per invogliare i clienti. Il titolare: «Così offriamo una pausa caffè silenziosa». La preoccupazione delle attività: «Il passaggio è dimezzato e le nostre entrate sono compromesse»
È tutto polvere e rumore. E deserto, perché i bolognesi non ci sono, o meglio non transitano più nella zona centrale investita dai cantieri. Via Ugo Bassi soffre la gabbia a cielo aperto che, da due settimane, la sta incatenando. E le prime sensazioni negative dei commercianti si stanno verificando corrette: «il calo del fatturato è notevole e il lavoro sta iniziando a vacillare». Soffrono tutte le categorie di negozi, piccoli o grandi, così come i pubblici esercizi. Ma c’è qualcuno che, nel delirio, ha pensato a un’idea: venti cuffie insonorizzanti per invogliare i clienti e i passanti a prendere un caffè, isolando così i rumori dei lavori.
L’escamotage è di Alessandro Bastia, titolare di Hangout, bar all’ombra della statua di Ugo Bassi, dove i tavolini del dehors costeggiano i pannelli grigi del cantiere, che «da quando è iniziato ha bloccato la nostra attività – commenta Bastia –. Durante il giorno, tra polvere e rumore è impossibile lavorare; di sera, invece, la città è totalmente vuota. I lavori, tra l’altro, erano previsti nel 2025: in questo tempo ho fatto degli investimenti, colpiti dalle nuove tempistiche». Un disagio che un’attività aperta da un anno non può permettersi. «Il passaggio è dimezzato, chi non vive in centro qui non viene più – conclude Bastia –. E per far fronte a questa situazione, ho comprato delle cuffie antirumore, per avvicinare i clienti e proporre loro la possibilità di godersi un caffè in santa pace». Seduti ai tavolini del bar, anche gli operai del cantiere, in segno di solidarietà.
Solidarietà che arriva dai locali e negozi vicini, preoccupati per come si svilupperanno i prossimi mesi. «Ci avevano detto che non avremmo più avuto nessun cantiere – tuona Cristina Sacchetti, che lavora in Ugo Bassi da 27 anni –. Ma a distanza di meno di dieci anni ci ritroviamo nella stessa situazione. Il calo è di circa il 30%, e in più sotto i portici passano bici e monopattini, condizione insicura per noi e per i clienti».
Si unisce al coro Donatella Daniele, della Bottega del Caffè: «Il lavoro è crollato della metà – racconta –. Abbiamo perso il passaggio dei bus, dei quali non si capisce più la tabella di marcia. Non c’è nulla da dire, se non che si sta facendo un’opera della quale non c’era bisogno, è inutile a Bologna». Poi, «il centro doveva essere chiuso, molti anni fa – continua Daniele –. Ma hanno voluto fare di testa loro. Risultato? L’allerta crollo delle Torri. E con l’amministrazione non abbiamo avuto ulteriori confronti». Da Bimbi e Bimbi, da giorni «non funziona la linea telefonica, e ancora non si è risolto il problema – afferma Manuela Bonetti –. Questo non ci permette di accettare pagamenti elettronici, ed è un disagio: abbiamo perso delle vendite. Nessuno ci viene incontro».
Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 31 luglio 2024
Menù della tradizione, balli e canti per 300 persone