Il nuovo cartellone in via della Barca
Da posto del cuore della loro adolescenza ad hub di esperienze per la città. È questa la parabola di· Marco
Salicini, Maria Giulia Salvi e di altri sei amici bolognesi doc, tutti under 35, che a Villa Serena hanno fatto una passeggiata nei ricordi, scommettendo su quei cancelli rimasti chiusi per anni. Di mestiere consulenti, medici, dentisti o organizzatori di’viaggi, con la loro associazione appena costituita, “Stay Serena”, «che già nel nome è un invito al la città a rilassarsi e a credere nel fu turo», dal l° agosto portano in via della Barca numero l la loro idea di estate inclusiva, che unisce centro e periferie. Un prato, una struttura affrescata e riqualificata dal Comune: è qui che si concentrerà un calendario intenso, ultima coda di stagione: alternative, da1 gusto allo sport, che fanno di questo posto un nuovo ombelico del tempo libero. <<Si apre alle 19, sette giorni su sette, con un punto ristoro coordinato insieme a Camporella – spiega il presidente, Marco Salicini · Balle di fieno e ambientazione country per servire un menù accogliente: dalla piadina alla lasagna vegetariana, tutto a prezzi popolali».Ai sapori si mischiano poi i vinili e i djset. «Ma nel rispetto della quiete pubblica, con spegnimento della musica a mezzanotte», promette. Non solo intrattenimento al fresco però: nei pomeriggi d’agosto le porte si aprono per i corsi di yoga, respirazione, crossfit, fil di ferro, sartoria. E ancora, passeggiate nella natura, salotti bibliofili e letture serali. A settembre, camp e laboratori per famiglie e bambini, compresi i più fragili. Senza dimenticare la vicinanza trategica allo stadio: «Proietteremo i match, e nel pre e post partita faremo da luogo di aggregazione per i· tifosi». Una rassegna di socialità, con accesso sempre gratuito, che si conclude a metà ottobre, ma che già per questa prima edizione punta a un obiettivo: «Garantire un presidio ad una struttura inattiva da tempo, puntando sulla bellezza e l’unicità del posto». E poi un appello, affinché i ‘sereni’ e quelli che credono nel futuro non si esauriscano qui: <<Siamo aperti a tutte le realtà che abbiano le nostre stesse energie positive.
Alessandra Arini, Repubblica Bologna – 24 luglio 2024
“Finché sarà apprezzato e sostenuto il suo forte ruolo di servizio alle comunità, il negozio non morirà mai perché è sinonimo di collettività, di socialità, di sicurezza, di coesione”