Intervista a Valentina Orioli. Dove passerà il tram la sosta cambierà. Più strisce bianche per chi vive in zona e meno blu
I cantieri del tram sono arrivati nel cuore di Bologna. L’impatto, anche solo visivo, è già forte. Come sta andando la gestione della mobilità in questi primi giorni, assessora Valentina Orioli?
«Siamo consapevoli del disagio che arrecano i cantieri, in particolare sulla gestione della mobilità. E siamo impegnati ad attenuarne il più possibile l’effetto. Per fare questo abbiamo messo in campo un modello che è anche un patto con la città: cerchiamo di lavorare con una buona pianificazione preventiva dei cantieri, di portare avanti i tratti singoli il più velocemente possibile e di mantenere una certa flessibilità».
Quanto dureranno quelli di Ugo Bassi e Indipendenza?
«Fino ai primi mesi del prossimo anno. Però con modalità diverse. Quello di via Indipendenza è un cantiere classico che occupa prima una parte della strada poi l’altra, quindi mantiene aperta la circolazione in uscita per auto e autobus, mentre quello di via Ugo Bassi è un cantiere che comporta la chiusura totale della strada ma proprio per attenuare i disagi abbiamo deciso di svilupparlo in tre parti. Fino a fine settembre ottobre si lavorerà nel primo tratto, poi ci sposteremo in quello centrale e a cavallo d’anno nella zona più vicina a Palazzo d’Accursio. Verrà lasciata la possibilità di collegamenti trasversali e di accesso alle parti non direttamente interessate dal cantiere».
I commercianti della zona di Ugo Bassi parlano di un angosciante déjà vu, ricordando il «cantierone» del 2015. E temono gli effetti sul loro lavoro. Quale messaggio può inviare loro, oggi, il Comune?
«Noi siamo molto attenti al commercio di prossimità perché lo consideriamo un presidio del territorio e non è un caso che abbiamo inserito il tema dei bandi. È la prima volta, non ci risultano precedenti. Si è scelto di intervenire, compatibilmente con le possibilità del Comune di Bologna, per dare risorse ai commercianti in anticipo, quindi non indennizzi che si riconoscono con il tempo e solo dietro certificazione di un mancato incasso. Questo credo dimostri la nostra disponibilità. Aver ricevuto tante candidature al bando significa che la misura è stata compresa».
II presidente di Ascom Enrico Postacchini ha fatto presente che i fondi per i bandi non basteranno, visto anche l’alto numero di domande, perché i danni saranno più ingenti degli aiuti.
«La misura dei bandi siamo disponibili a rifinanziarla, quindi il fatto che ci siano molte candidature non deve *** spaventare. I commercianti sono comprensibilmente preoccupati ma anche disponibili con noi: hanno capito l’impegno a rispondere a esigenze e segnalazioni. Uso il plurale perché in questa partita è impegnata una squadra e voglio ringraziare l’assessore Guidone, in particolare».
Anche la nuova associazione Ubcc, che raggruppa più di 300 esercenti, punta il dito sull’insufficienza dei bandi e sottolinea l’esigenza di maggiori aiuti. Cosa rispondete?
«Che appunto verrà messa in campo una misura che non ha precedenti. E a questa si aggiunge quella della Camera di Commercio che invece lavora sugli indennizzi. Senza dimenticarsi del diritto di esenzione dalle imposte locali. Stiamo facendo il possibile per sostenere il commercio di prossimità. Ma dobbiamo ricordarci che stiamo lavorando per cambiare in meglio la mobilità della città. E fornendo comode opzioni di mobilità si sostiene anche il commercio. Dobbiamo darci fiducia perché stiamo andando in una direzione che sarà molto favorevole al commercio».
Nel primo tratto del centro interessato dai cantieri, in Riva Reno, commercianti e residenti continuano a dichiararsi preoccupati per i parcheggi. Crearne di nuovi non è proprio in agenda?
«Nelle zone interessate dal passaggio del tram i parcheggi potranno diminuire ma saranno gestiti diversamente. Le modalità con più strisce bianche e meno strisce blu fa capire che si va verso una sosta più legata alle esigenze di chi vive nell’area. Un tema parcheggi non è un tabù, lo abbiamo dimostrato col progetto in Roosevelt che non siamo contrari a nuovi parcheggi, però bisogna anche dirci che intorno al centro di Bologna ci sono già tanti parcheggi i con un tasso di riempimento abbastanza basso. Bisogna usare al meglio le infrastrutture esistenti in un ridisegno complessivo rinnovato».
Francesca Bleso, Corriere di Bologna – 18 luglio 2024
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