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Strategie anti-isolamento, avvisi social e super sconti”. Perderemo fino al 30%. Il Comune ora ci aiuti

Cristina e le difficoltà della storica attività in via Ugo Bassi. Dopo il Cantierone e il Covid ora questo. Ma lavorano sodo.

«Siamo qui da quasi sessant’anni e vorremmo restare anche per i prossimi sessanta. E’ questione di resistenza».Cristina Almagro è, insieme alla mamma Beatrice Di Marco che lo ha aperto nel 1967, la
titolare del negozio di abbigliamento Natalia Bimbi Bimbi di via Ugo Bassi. Sulle vetrine della storica boutique in questi giorni di luglio c’è spazio per i cartelli che lanciano i saldi fino al 50% e l’annuncio Vuotiamo tutto”. «Abbiamo gestito generazioni di bolognesi – racconta Cristina -Martedì è arrivato un cliente che fin da piccolo veniva da noi e con la madre per acquistare vestiti per i suoi nipotini. Entrando è rimasto allarmato al cartellone, ha temuto volessimo chiudere i battenti. Ma l’ho rassicurato, è solo l’efftto dei cantieri del tram». Di solito in questo periodo i saldi stagionali da Natalia si acquista al 30%; i lavori per la realizzazione della linea del tram hanno fatto schizzare gli sconti fino a metà prezzo. «Già tempi erano duri prima, poi con il cantiere abbiamo pensato di proporre prezzi molto vantaggiosi così da invogliare i nostri clienti ad approfittare delle occasioni. E’ difficile che qualcuno passi qui davanti se proprio non deve ora». Cristina punta anche sui social e posta storie sul profilo Instagram del negozio in cui ricorda: «Siamo sempre raggiungibili, non fatevi fermare dal cantiere!». Non si abbatte, ma la sua attività a conduzione familiare con due dipendenti, ma non nasconde le preoccupazioni. «Lunedì, primo
giorno di avvio lavori, è scoppiato un pianto – confida – sono entrate in negozio solo quattro persone e due hanno copmprato.

Mi sono confronta anche con gli altri commercianti della zona e ci siamo tutti un po’ spaventati: abbiamo pensato che se fosse andata avanti così non saremmo arrivati alla fine dell’estate». Attorno al cantiere in quelle prime ore c’era un po’ di disorientamento, molti non sapevano me spostarsi, dove prendere autobus. Poi i giorni successivi pian piano la situazione è migliorata. «Ma la vera prova dell’impatto sarà il weekend! Sbato in particolare, perchè durante la settimana ancora si registra il passaggio di chi in questa parte del centro. viene per andare a lavorare, ci sono banche, uffici attività. Il sabato invece, è il giorno dello shopping, dei giretti in centro anche per chi arriva dai paesi limitrofi. Allora capiremo quanti siano invogliati a venire in mezzo al cantiere, a respirare la polvere e impiegare ore per un parcheggio». Cristina ha fatto una stima di quanto potrà perdere l’attività tà in termini di incassi: «Molto penso il 20-30%». Conti che fa dopo aver già affrontato l’impatto del cosiddetto “cantierone” del 2015 . «Avevamo appena finito di pagare il prestito che abbiamo dovuto chiedere per superare le perdite conseguenti a quel cantiere, poi c’è stato pure il Covid, ed eccoci qui con un altro cantiere, ma faremo il possibile per resistere». Rispetto ai lavori stradali di nove anni fa, questa volta l’organizzazione, secondo il punto di osservazione di Cristina, sembra molto diversa: «Devo. dire che fin dal primo giorno ho notato una grande efficienza, lavorano a pieno ritmo, per di più sotto questo solo, al caldo.

Davvero esemplare». Resta amarezza sul fronte dei sostegni da parte delle istituzioni: «Si poteva fare di più, dandoci una mano sulle tasse da pagare. Noi per esempio abbiamo Resistenza Sconti del 50%, l’avviso su lnstagram ai clienti: «Non fatevi fermare dal cantiere, siamo qui)) un’insegna storica che ci costa molto, poteva essere anche quello un modo per incidere davvero e venirci incontro maggiormente. Lanciare un bando per cui le attività devono sborsare risorse quando le risorse vengono a mancare non è un grande aiuto», ammette. Natalia Bimbi Bini.bi anche questa estate chiuderà solo la settimana di ferragosto: «Facciamo così da sempre, è tradizione, e lo faremo malgrado tutto anche stavolta sottolinea Cristina – Già i turisti arrivano in una città ella morsa dei cantieri, se poi trovassero anche i negozi chiusi, non resterebbe loro un bel ricordo».

Micaela Romagnoli, Corriere di Bologna 18 luglio 2024

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