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Cantieri in Ugo Bassi. Centro chiuso di nuovo L’ira dei negozianti. «Noi, lasciati soli»

Bloccata da ieri la viabilità tra via Marconi e Nazario Sauro, primi disagi I commercianti: «Gli aiuti non bastano». Ruspe anche in via Indipendenza

«Abbandonati e sconsolati», con le braccia incrociate dietro la schiena, i commercianti guardano le transenne chiudere il primo tratto di via Ugo Bassi, tra via Marconi e via Nazario Sauro, per i lavori della Linea Rossa del tram. Una chiusura che ricorda ‘il cantierone’ del 2015 e che rinchiude il centro storico in una gabbia a cielo aperto. Una condizione che blocca non solo la viabilità, ma che limita anche le possibilità lavorative ed economiche degli esercenti. Pieni di dubbi e perplessità. La partenza, in ritardo rispetto alla tabella di marcia a causa di un intervento non previsto di Enel, è segnata nella tarda mattinata di ieri, alle 12.30. Insomma, un pranzo con l’amaro in bocca per i commercianti. «Il nostro stato d’animo è negativo e si somma a una condizione economica ancora più negativa – tuona Roberto Zecchini, del negozio di scarpe Michel –. Ma ciò che ci lascia più sconvolti è la tempistica, perché i lavori erano previsti per il prossimo anno».

L’ultimo e unico, come sostengono le attività, incontro con l’amministrazione risale a maggio, «quando ci hanno presentato il piano già fatto, e gli esercizi non hanno potuto difendersi – conclude Zecchini –, creando un danno vero agli esercenti, senza alcun rispetto». A preoccupare le attività è la modifica della viabilità, che sopprime forzatamente il passaggio di mezzi privati e pubblici. Le linee del bus saranno, per questi mesi, un lontano ricordo. «Senza autobus e con gli smartworking che comporterà il cantiere, subiremo un forte impatto negativo – confessa Deborah De Leo (nella foto a destra), della Bottega del Caffè –. Abbiamo fatto fronte alla pandemia, agli aumenti dettati da guerra e inflazione: ora non so se ce la faremo». Insomma, «siamo affranti, perché il Comune non ci dà il sostegno che dovremmo ricevere – aggiunge De Leo –. Ci viene riconosciuta la metà della Tari, una cifra irrisoria che rappresenta una presa in giro». E la comunicazione è mancata, visto che «non c’erano cartelli per spiegare la chiusura fino a marzo, sempre che si rispettino le tempistiche».

Al Mercato delle Erbe, il clima è grigio, proprio come il colore della polvere che il cantiere solleverà. «I mezzi pubblici non passeranno più da qui per almeno un anno – commentano all’interno –. Ma non c’è stata un minimo di organizzazione, da parte dell’amministrazione, di garantire servizi alternativi». Per esempio, «per fare in modo che la gente venga lo stesso in piazza – aggiungono –, nessuno ha pensato di dimezzare o abbassare il prezzo del biglietto del bus, allungando anche i tempi di validità del viaggio. Invece dimezzano la Tari, che è una sciocchezza. Così rischiamo di spegnerci».Il sole batte sui dehors del bar ‘Hangout’, al fianco della statua di Ugo Bassi. In corrispondenza dell’ultimo tavolino, i pannelli grigi del cantiere, iniziato «già in ritardo e con grande confusione – puntualizza Alessandro Bastia (foto a sinistra) –. E questo ci preoccupa, soprattutto per la fase di cantierizzazione, alla quale dobbiamo resistere». Bisogna stringere i denti, ma «gli aiuti per farlo non ci sono e saremo isolati – conclude Bastia –. Questi sono mesi positivi per la nostra attività, che manterrà i dehors, penalizzati dai lavori. La speranza è che tutto si concluda nei tempi previsti».

Chiede certezza dei tempi invece Andrea Semprini, uno dei soci che gestiscono la piadineria ‘Bello Garno’. «Scopriremo meglio tra qualche giorno se ci saranno dei disagi – spiega Semprini –, i nodi sono sempre gli stessi, dal ritiro dei rifiuti al carico e scarico delle merci. Ok il cantiere, ora chiediamo però che i tempi vengano rispettati, che siano davvero soltanto tre mesi». Più netta Beatrice Di Marco, titolare del negozio di abbigliamento per bambini ‘Natalia’. «Il commercio ha bisogno di continuità e serenità, i bolognesi amano che non gli si pesti i piedi – sottolinea l’esercente –. Cali di fatturato come con il cantierone? Sì, stiamo già perdendo fatturato».I lavori in Ugo Bassi – per ora quasi inesistente la cartellonistica, arriverà una cargo bike informativa estiva – vedranno anche la ripulitura dei vecchi basoli messi nel 2015. «Ma verranno rimessi al loro posto solo quelli laterali – spiega Luciano Brunetti, capocantiere nel 2015 e di nuovo sul campo –, al centro passerà il tram e verranno eliminati del tutto». Ieri è stato aperto anche il cantiere in via Indipendenza per il tram: chiusa al transito la parte est della carreggiata, tra via Irnerio e i viali: resta percorribile a senso unico solo un corsello sul lato ovest, delimitato da una lunga fila di new jersey, in direzione Bolognina. La nuova viabilità, che diventerà definitiva, non permetterà più a nessuno l’accesso al centro da via Indipendenza.

Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino- 16 luglio 2024

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