Le attività sono luce
Non solo negozianti che operano di giorno, presidiando il territorio durante le ore di piena luce, ma anche pubblici esercizi che lavorano di notte, illuminando le loro zone con attività sicure e controllate. La campagna ’Porte aperte’ di Confcommercio Ascom, con il sostegno del Carlino, opera a tutto tondo sul territorio metropolitano, garantendo spazi di riparo e di ausilio a cittadini, clienti o turisti anche nelle ore notturne, quando il buio cala e la delinquenza si rafforza. Il contrasto alla criminalità, quindi, vede come protagonisti anche bar, pub, ristoranti, locali e cocktail bar che, oltre a offrire servizi alla propria clientela, garantiscono accoglienza a chi ne ha bisogno, attraverso un presidio che inizia dopo il tramonto e si articola durante le ore notturne. Una funzione ad alto impatto sociale, che lavora in sinergia con le forze dell’ordine, segnalando eventuali casi di pericolo e allontanando dalle aree di attività situazioni di degrado, bivacco e violenza.
Da Madama Beerstrò «Le attività sono luce»
Enrico Bonvicini: «Attivi a San Lazzaro»
La campagna di Ascom si estende lungo tutto il territorio metropolitano. Fa parte della squadra, infatti, anche Madama Beerstrò di Enrico Bonvicini, che si trova a San Lazzaro, in via Bellaria. Che clima si respira lontano dalle Due Torri? «La zona è tranquilla, ma l’iniziativa mette in luce l’importanza del presidio notturno per garantire sicurezza. È fondamentale poter contare, di notte, su un locale sereno dove potersi fermare. E per di più così si ostacolano criminalità e degrado». In che modo? «La presenza di un locale può creare chiacchiericcio, certo, ma porta sicurezza al raggio d’azione: le persone non si radunano in mezzo alla strada, ma in un pubblico esercizio che è supervisionato. Scegliere di trascorrere la serata in un locale evita di creare aggregazione in altri luoghi, non vigilati, dove potrebbe succedere qualsiasi cosa». Da qui nasce la vostra volontà di far parte della squadra. «Abbiamo aderito perché crediamo fermamente nel ruolo delle attività, che di notte sono veri e propri presidi. La nostra filosofia è chiara: è meglio avere una luce accesa in più che una in meno». Che orari seguite? «Nei giornali feriali all’una, nel weekend alle tre di notte. A San Lazzaro non abbiamo particolari problemi, ma nella nostra precedente attività, in via San Vitale (ora ceduta, ndr), ci è capitato di aprire la porta a chi non si sentiva bene o di aiutare persone in casi di risse, accogliendo anche ragazze spaventate».
Velluto: «Presenti Siamo veri presìdi»
Enrico Scarzella del locale in piazza Minghetti
All’ombra di piazza Minghetti e a due passi da piazza Maggiore, in via de’ Toschi, la serata si trascorre da Velluto, ristorante e cocktail bar. Tra i soci, Enrico Scarzella. Anche voi siete in prima linea nella lotta alla criminalità. «Abbiamo deciso di tutelare le persone che si trovano in situazioni spiacevoli sia di giorno sia di sera. Negli ultimi anni, abbiamo notato una crescita considerevole di persone aggredite in casi di scippo. Uno scenario di degrado che coinvolge l’intera città, attraversando anche il centro storico, dove però ci sono attività aperte anche nelle ore notturne». In queste circostanze, la vostra presenza è cruciale. «Ci sono bar o locali che rimangono aperti fino a tardi, donando alla città, che di notte è praticamente deserta, zone di luce e di illuminazione, nelle quali si può trovare aiuto e riparo». Qualcuno ha mai bussato alla vostra porta? «Fortunatamente non ci siamo mai trovati in questa situazione, ma basta spostarsi di pochi metri per assistere a scene pericolose o degradanti». Cioè? «È capitato ad altri colleghi di prestare aiuto a ragazze in difficoltà, importunate da altri ragazzi». I locali notturni, quindi, che ruolo svolgono? «I locali non possono di certo sostituire le autorità o le forze dell’ordine, ma dove ci sono negozi o attività c’è sicurezza: più esercizi rimangono aperti fino a tardi, più persone circoleranno per la strada, creando vita nel centro storico. In questo modo si può ostacolare e arginare l’azione delle persone malintenzionate».
«Ruggine in prima fila per dare sostegno»
Il socio Riccardo Vastola: «Le vetrine nelle ore di buio sono fondamentali per garantire tutela»
Da dieci anni, vicolo Alemagna ha un nuovo volto, grazie anche a Ruggine, locale di Riccardo Vastola. Qual è lo scenario nel vicolo? «Quando abbiamo aperto, il vicolo era buio, il posto ideale per persone non raccomandabili. Ma negli ultimi anni la zona è rifiorita grazie alle attività che la circondano e illuminano almeno fino all’una di notte».Le attività sono fondamentali per contrastare la criminalità. «Delle volte si sottovaluta l’importanza dei presidi notturni o delle attività commerciali aperte la sera. E quando queste mancano, ci si può sentire in pericolo, per questo abbiamo deciso di dare supporto, dando anche informazioni in caso di necessità. La nostra presenza vale anche in piazza Aldrovandi, dove il locale chiude alle 23, ma, in caso di pericolo, accogliamo tutti anche dopo la fine del servizio». Vi è già capitato? «Nel vicolo chiudiamo verso mezzanotte, ma lo staff rimane lì fino alle due. Ci è capitato di fare sedere persone intimorite anche dopo l’orario di chiusura: abbiamo accolto una ragazza insultata per strada o ragazzini che si nascondevano da altri coetanei per paura. Ma abbiamo anche un’esperienza diretta».Cioè? Una nostra dipendente svolge orari giornalieri, perché nel percorso per tornare a casa non può contare su attività commerciali che vigilano sul territorio di notte. Capiamo bene la sensazione di insicurezza».
Il Principe in centro: «Qui trovate riparo»
Il titolare Alessio Ciaffi: «La città ha bisogno di progetti che generino esempi positivi»
Il quadrilatero è ricco di pub e locali che animano la notte del centro storico. Tra questi, c’è Il Principe in centro di Alessio Ciaffi, in via Caprarie, che scende in campo per ’Porte aperte’. Perché avete deciso di aderire al progetto? «Abbiamo deciso di partecipare alla campagna lanciata da Confcommercio Ascom, perché ci sembra un’iniziativa positiva, soprattutto in questo contesto». Ossia? «La città ha bisogno di presidi sul territorio, in grado di dare esempi positivi: sono già in tanti che operano dando il cattivo esempio, è bene quindi che ci siano altri a generare impatti positivi. Partecipiamo proprio per questo, per dare un segnale forte». Rifugiarsi in un locale è tra le prime azioni che una persona in difficoltà pensa di fare. Vi è mai capitato di accogliere qualcuno in pericolo? «Ci è capitato di assistere a scene di violenza e degrado, ma abbiamo aperto le nostre porte più volte anche a chi, per strada, avvertiva malori, chiamando i soccorsi. In casi di pericolo, poi, è normale avvicinarsi a un locale con la luce accesa: i cittadini cercano rifugio nei locali presenti sul territorio». La vostra zona com’è? «I nostri quattro locali rimangono aperti fino a mezzanotte, nelle vie Mezzofanti, Bassa dei Sassi, Toscana e Caprarie. La situazione nelle periferie è pessima, a causa anche dei mini market che somministrano alcolici alla fascia d’utenza rischiosa, che crea problemi e pericoli».
Il Resto del Carlino, 16 luglio 2024