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Romagnoli e la sfida delle patate. «Stagione ok, ma serve innovare»

L’amministratore delegato: «Abbiamo ottenuto ottimi risultati, si prevede una buona campagna 2024»

Clima impazzito, inflazione, povertà crescente, ma anche consumatori sempre più attenti ed esigenti. Sono tante le sfide che Giulio Romagnoli, amministratore delegato della Romagnoli e F.lli Spa, deve affrontare ogni giorno. Come si fa in questo scenario a governare una grande impresa familiare nel complicato settore delle produzioni orticole? «Si deve studiare e innovare costantemente. Il nostro approccio, poi, è fatto di condivisione delle informazioni, analisi, costruzione di relazioni di fiducia con i fornitori e con i clienti». Come si comportano i consumatori? E come si può modificare l’offerta di prodotti tradizionali come le patate? «Esiste sicuramente un problema di potere d’acquisto, che porta ad una polarizzazione della domanda. Le patate, però, sono uscite dal concetto di commodities e si parla sempre di più di varietà. Tra queste, spicca la Melrose, caratterizzata dalla elevatissima tenuta alla cottura e dal gusto distintivo, che la rendono la novità assoluta delle referenze premium a marchio è Vita nella selezione Armonia Gourmet». Come si muove Romagnoli nel campo delle nuove norme sulla responsabilità sociale e ambientale d’impresa?

«Nella nostra azienda la sostenibilità è oggetto da tempo di continui e importanti investimenti. L’azienda si appresta alla pubblicazione del suo quarto rapporto di sostenibilità relativo al 2023. Abbiamo ricevuto di recente una ottima valutazione nella certificazione IFS, ed un ottimo rating ESG. La recente certificazione UNI/PdR 125:2022, dimostra la nostra attenzione alle persone in quanto tali, senza discriminazioni di alcun tipo». La GDO (Grande distribuzione organizzata) è accusata di applicare super rincari. È vero? «Il punto secondo noi non è accusare di rincari eccessivi un anello specifico della catena del valore, ma collaborare per portare risultati premianti al consumatore, restituendo la giusta remunerazione a ciascun attore presente nella filiera. Finora con i partner della GDO abbiamo lavorato in modo soddisfacente, coordinato e con obiettivi condivisi. Siamo fiduciosi che si potrà fare sempre meglio». Le aziende agricole condividono questa fiducia nel mercato e nel futuro, nonostante le instabilità climatiche? «Dopo alcuni anni nei quali abbiamo assistito ad una progressiva riduzione delle superfici investite a patate in Italia, la campagna 2024 ha fatto registrare un’inversione di tendenza significativa: la superficie coltivata è infatti aumentata mediamente del 10% sul 2023.

Noi leggiamo questo dato come la conferma della fiducia del produttore nei confronti di un sistema organizzato, che si è dimostrato in grado di dare risposte alle esigenze delle singole aziende agricole, e con cui è possibile lavorare a una strategia condivisa di medio-lungo periodo. Si prospetta una campagna 2024 di soddisfazione per il settore». Come è andata la campagna 2023-24?Siamo molto soddisfatti perché nonostante elementi di forte complessità da gestire, grazie al lavoro di squadra e a quei rapporti di fiducia che ci legano sia alla produzione che alla GDO, Romagnoli ha avuto degli ottimi risultati. Alle patate conferite in conto deposito nell’ambito dell’Accordo Quadro Regionale, è stato riconosciuto un valore di liquidazione di 550 euro/ton, pari ad un incremento del 35% rispetto ai valori del 2022/23. Alla Patata di Bologna Dop, particolarmente penalizzata dall’andamento climatico, è stato riconosciuto il valore record di 800 euro/ton.

Il Resto del Carlino, 14 luglio 2024

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