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Il prefetto promuove l’idea. «L’iniziativa Ascom tutela i cittadini. E accresce il senso di sicurezza»

L’ok di Visconti alla campagna dell’associazione: «In questo modo si protegge la nostra comunità». Il piano per l’estate: «Aumenteremo i controlli e le pattuglie nei luoghi di maggiore aggregazione»

«Accrescere il senso di sicurezza tra i cittadini della nostra comunità è ciò che conta maggiormente. Ed è proprio quello che l’iniziativa vuole fare». Il prefetto Attilio Visconti arriva dritto al cuore del progetto ’Porte aperte’ di Confcommercio Ascom, che rafforza ancora di più il ruolo sociale che il commercio di vicinato svolge, aprendo le porte a chiunque si senta in pericolo per strada.

Prefetto, che ne pensa della campagna?

«L’iniziativa riflette a pieno il piano di sicurezza partecipata a cui stiamo puntando da molto tempo, nel quale siamo tutti protagonisti, dalle forze dell’ordine alle associazioni e agli enti territoriali. Ogni attore deve essere parte attiva per la sicurezza della cittadinanza».

Che ruolo assumono le attività in questo contesto?

«Sono fondamentali e decisive per la collaborazione con gli agenti. Ma, al di là dell’aspetto operativo, che è importante, ciò che conta è fare accrescere il senso di sicurezza tra i cittadini, che devono sapere di essere al sicuro. Chi cammina in centro o in periferia, in questo modo, avverte un maggiore senso di sicurezza, perché, in caso di pericolo o necessità, sa che negli esercizi commerciali trova ricovero e assistenza».

Qual è il quadro sotto le Due Torri?

«Ci stiamo avvicinando alla pausa estiva del mese di agosto, in cui la città si svuota e la microcriminalità, di conseguenza, emerge con più facilità. Rimangono infatti attivi quei centri dove è maggiormente avvertito il pericolo».

Come in piazza XX Settembre.

«Come comitato d’ordine pubblico stiamo lavorando all’organizzazione di alcuni servizi in questi siti. Aumenteremo il numero di pattuglie nel periodo estivo per garantire sicurezza anche nei luoghi rifugio».

Per esempio?

«I giardini Margherita o il parco della Montagnola sono siti di aggregazione, dove il concentramento è alto».

Il fenomeno baby gang la preoccupa?

«Questo è un tema di cui si discute a livello nazionale ed europeo. Parliamo di ragazzi abbandonati: bisogna lavorare con gli enti locali e con chi fa assistenza. Ma nel territorio bolognese non lo classificherei come problema, ma come un rischio su cui dobbiamo vigilare». 

Anche in questo caso gli esercenti possono fungere da presidi.

«La collaborazione con il mondo privato è essenziale. E l’iniziativa di Ascom va in questa direzione, creando punti di riferimento per gli abitanti e dei presidi sul territorio. La collaborazione con Ascom è proficua e di grande efficacia, perché l’associazione pone l’attenzione su questi temi. E ai cittadini deve essere chiara una cosa».

Quale?

«I cittadini non sono soli: lo Stato c’è in tutte le sue diramazioni, da chi indossa la divisa alle attività associative».

Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 13 luglio 2024

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