Campi Flegrei, un fondo contro il bradisismo finanziato dalle compagnie
Il fenomeno del bradisismo nell’area dei Campi Flegrei sta assumendo dimensioni sempre più significative, creando allarme tra la popolazione. Ma l’approccio attendista rispetto a eventi naturali che potrebbero avere effetti devastanti non basta e soprattutto non aiuta. Tanto più che la situazione sta creando ripercussioni nell’attività di chi potrebbe o dovrebbe fornire protezione in queste zone a rischio di calamità.
L’aumento del fenomeno blocca l’attività degli agenti
È quanto denuncia Anapa ReteAgenzia, l’associazione degli agenti di assicurazione, la quale sottolinea come «nelle agenzie localizzate a Pozzuoli e nelle aree interessate al fenomeno, l’attività assicurativa langue. O perché i clienti non trovano risposte di protezione ai problemi che stanno vivendo e che li angosciano, o perchè comunque hanno altre priorità in questo momento. Non è possibile che, in questa situazione, gli agenti riescano a realizzare i livelli di produzione concordati con le loro mandanti, quando ancora la situazione era di relativa normalità. È pertanto necessario che le compagnie siano disposte ad aggiornare i piani di produzione con la propria rete di distribuzione, adeguandoli a quanto sta avvenendo». È un allarme, quindi, perché l’attività degli agenti non può garantire gli stessi volumi del passato e quindi c’è il forte rischio di una riduzione dei ricavi. Ma anche perché una simile situazione dovrebbe essere in qualche modo coperta dalle compagnie assicurative. Il governo italiano ha introdotto una norma nell’ultima finanziaria che prevede l’obbligo di assicurarsi contro i rischi climatici, tra cui anche tra cui sismi, frane, inondazioni, alluvioni ed esondazioni. Lo stato di attuazione di questa norma, per la verità, al momento segna il passo in attesa del decreto ministeriale che dovrebbe definire le modalità attuative. Resta il fatto, in ogni caso, che il terremoto è contemplato ma il bradisismo no.
Il bradisismo non incluso nelle polizze catastrofali
Gli agenti conoscono bene l’impossibilità di assicurare con una polizza i danni causati dal bradisismo. «Quel rischio è esplicitamente escluso dalle polizze offerte dalle compagnie perchè considerato“ non diversificabile- spiega Anapa – Un’ espressione che significa “rischio certo” nel gergo delle polizze. Neppure lo stato copre quel pericolo considerato che lo schema di assicurazione obbligatoria per le catastrofi naturali, obbligatoria da quest’anno a carico delle aziende, esclude il bradisismo (in un primo tempo incluso) dalla lista dei rischi che debbono essere presi in considerazione da una polizza».
Un fondo simile a quello per le Vittime della Strada
Per gli agenti questa situazione non può giustificazione l’inazione. E, dunque, avanzano una proposta. «Come avviene in altri contesti assicurativi (ad esempio con il Fondo Vittime della Strada) si potrebbe imporre per legge una piccola aggiunta ai premi delle polizze catastrofali – è la proposta – espressamente finalizzata ad interventi preventivi di mitigazione del rischio nei Campi Flegrei, oppure di ripristino di infrastrutture o abitazioni lesionate dal bradisismo. Sarebbe una forma di solidarietà, più che di mutualizzazione del rischio, da parte del gran popolo degli assicurati».
Il Sole 24ore, 10 luglio 2024