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L’addio di Campora. La storica pelletteria lascia piazza Maggiore dopo 164 anni di lavoro

Le titolari: «Il panorama è cambiato. Cantieri e spese ci penalizzano. Ma a settembre apriremo un nuovo punto vendita in via Castiglione»

Piazza Maggiore perde una realtà commerciale, dopo ben 164 anni di storia. La Pelletteria Campora abbassa la saracinesca del negozio che affaccia sul Crescentone, all’angolo con via Pescherie Vecchie, lasciando un vuoto incolmabile. Una decisione sofferta, «una pugnalata» per chi, ora, porta avanti il nome dell’impresa, arrivata alla quinta generazione. Che ripercorre, con orgoglio e nostalgia, il passaggio che segna la fine di un’era e l’inizio di una nuova avventura, perché «Campora si sposta in via Castiglione 49/2, a meno di due chilometri dalla boutique che è stata e rimarrà per sempre casa nostra –inizia Francesca De Giacomi, al timone con la sorella Eleonora –. Lasceremo il locale a fine mese, per riaprire a settembre il nostro nuovo punto vendita: più piccolo, in un contesto diverso, ma sempre di qualità: siamo pronti a questa sfida». Il sogno è quello di «portare avanti la nostra missione», anche perché «la nostra storia inizia con il mio trisavolo, che entra in bottega con il signor Campora – continua De Giacomi –. È il mio bisnonno, però, che rileva le mura e l’attività, che è continuata fino ad arrivare a noi, che siamo la quinta generazione al timone». 

Una storia lunga più di un secolo, in cui il boom economico del dopoguerra ha portato la pelletteria al centro del commercio. Ma poi il panorama è cambiato. «È entrato in gioco Internet con le piattaforme on line, avversarie sleali per i negozi – continua De Giacomi –. Ma è cambiato anche il volto del centro, legato all’ambiente turistico enogastronomico, con il food & drink e i bed and breakfast che vanno a gonfie vele. Tutto questo ci ha penalizzato, ed è andata persa l’attenzione alla vendita al dettaglio, che invece noi offriamo». La città sta continuando a trasformarsi, e Campora ci ha provato «fino all’ultimo, in ogni modo – confessa l’esercente –. Ma le spese sono altissime e soffriamo l’impatto dei cantieri: le strade sono continuamente chiuse per i lavori, e l’interruzione di via San Vitale è stato un duro colpo. E ora arriveranno anche i lavori del tram, per questo abbiamo deciso di chiudere prima». A questo si aggiungono «le manifestazioni che riempiono piazza Maggiore e la pedonalizzazione del centro: nei T-Days c’è tanta gente per strada, ma non entra nei negozi per fare acquisti – continua De Giacomi –. Per una categoria di cittadini, come gli anziani, non poter accedere alla piazza nemmeno con il bus è limitante. Di conseguenza, limita anche noi».

Mancano pochi giorni all’addio alla bottega storica, che vanta anche la targa e l’insegna storica, che rimarrà lì, dove l’attività è stata per 164 anni. Il trasloco avviene nel periodo dei saldi, un’occasione per i clienti abituali e i curiosi di comprare i prodotti dei nove brand di cui Campora è rivenditrice. «Abbiamo iniziato in anticipo la stagione degli sconti, circa una settimana fa, con ribassi che arrivano fino al 60% – spiega la negoziante –. Le impressioni sono buone, abbiamo registrato una presenza positiva». È Elisabetta Leonelli, madre di Francesca ed Eleonora, a tirare le somme dell’addio. «Lasciamo la nostra sede storica – conclude la commerciante, che rappresenta la quarta generazione –. Ringraziamo i clienti, che ci hanno sempre sostenuto e che continueranno a[/EMPTYTAG] farlo nella nostra nuova location».

Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 7 luglio 2024

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