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Carenza di medici e infermieri: «Una cabina di regia regionale per non contenderci il personale»

La proposta è di Averardo Orta, responsabile Aiop Bologna: «Forniamo tutti prestazioni pubbliche Questa lotta non aiuta i cittadini e nei prossimi mesi avremo bisogno di almeno cento unità in più»

Carenza di medici e, ancora di più di infermieri: il problema già grave sta esplodendo con il periodo feriale. L’allarme già lanciato in commissione Salute dal direttore generale del Rizzoli, Anselmo Campagna e da quello assistenziale del Sant’Orsola , Stefano Durante, è ribadito da Averardo Orta, responsabile Aiop Bologna (gli ospedali privati accreditati) che fa una proposta: una cabina di regia regionale per risolvere il problema della carenza di personale sanitario per tutte le strutture. «Desidero fare una premessa necessaria a mio avviso: il sistema sanitario eroga prestazioni attraversi due tipologie di fornitori: le strutture pubbliche di diritto pubblico e quelle pubbliche di diritto privato. Io rappresento queste seconde: eroghiamo prestazioni che sono gratuite per il cittadino, facciamo tutti parte della stessa rete».

Orta arriva subito alla questione della carenza di personale: «Se ci rubiamo, come ha giustamente detto il direttore Campagna, medici e infermieri il problema non si risolve. Alla fine qualche prestazione in più la fornirà il Sant’Orsola qualcuna in meno il Rizzoli, qualcuna in più noi, qualcuna in meno il Maggiore, ma alla fine per le persone il risultato sarà lo stesso. La proposta che fa Aiop è che la carenza del personale sanitario venga affrontato in Regione per tutti: in modo che non sia una lotta fra strutture che sono in collaborazione fra loro e non in competizione. Serve una strategia unica». 

La ’cabina di regia’ dovrebbe essere gestita dall’assessorato regionale alla Salute con collaborazioni a livello nazionale, chiarisce Orta, con una strategia comune: «Mancano infermieri? Bene, andiamoli a cercare come si sta facendo in India, ma facciamolo per tutti. Anche perché noi rischiamo di non essere in grado di gestire la mole di prestazioni che ci vengono affidate. Una cabina di regia regionale – prosegue – significa un coordinamento che faccia il conto di quanto personale manca e studi dove e come andarlo a prendere: questa è la nostra proposta. Altra attività è quella di andare dai giovani a spiegare che questo è un mestiere che ha possibilità di sviluppo, di carriera, con un livello di retribuzione mediamente superiore ad altri comparti».

Il responsabile di Aiop precisa che nelle strutture associate non ci sono ancora professionisti dall’India, «ma abbiamo infermieri che vengono dal Perù e dalle Filippine: ci sono comunità di infermieri che si sono strutturate a Bologna, ma non sono sufficienti. Nei prossimi mesi servirà almeno un centinaio di infermieri: ora ci sono le ferie, a dicembre ci sarà l’influenza. Fluttuazioni che si possono prevedere, il fatto che oggi ognuno lo fa per sé e questo deve cambiare».

di Monica Raschi, il Resto del Carlino, 3 luglio 2024

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