Il numero uno di Petroniana Viaggi parla dell’esperienza in Terra Santa
«Si può fare. Con cautela e attenzione, ma si può fare». Andrea Babbi, presidente di Petroniana Viaggi e di Fiavet, racconta il sistema dell’accoglienza durante il pellegrinaggio in Terra Santa: «Sono state trasportate in sicurezza 161 persone, con un ponte aereo da sette città italiane: 84 da Bologna, le altre da Milano, Roma, Venezia, Catania, Genova e Bari». «Dopo soli 40 giorni di preparazione, sono stati quattro giorni senza sosta, con 32 incontri diversi organizzati – continua –. Ogni giorno avevamo sempre il piano B, in ogni istante siamo stati pronti a riprogrammare gli spostamenti. Il Santo sepolcro, la Natività di Betlemme e ogni luogo santo erano deserti: comodo, ma doloroso allo stesso tempo».
I racconti parlano di strade praticamente deserte e dello stupore dei locali, condito da frasi come «You made it», cioè «Ce l’avete fatta». «Due mesi fa i dubbi erano: ma si può fare? Ma dove andate? Non è sicuro, dicevano – prosegue Babbi –. Invece si è messa in moto una macchina complessa e lo abbiamo fatto: essere stati qui è la dimostrazione che si può fare e si deve continuare a fare. Questo è diventato un pellegrinaggio apripista, fa sperare tante persone. Non solo chi in Israele e Palestina è senza lavoro da mesi, ma anche tutte le agenzie di viaggio italiane che lavoravano con la Terra Santa».
«È stata una responsabilità coraggiosa che ci siamo assunti per tutta la filiera, italiana ed estera – rimarca il presidente di Petroniana –: per il turismo italiano questo pellegrinaggio è stato importantissimo. Come Fiavet abbiamo aiutato e assistito tutte le agenzie che dopo il 7 ottobre si sono trovate a ‘zero’ e ora si può avere coraggio».
«Mettere in piedi il pellegrinaggio – conclude Babbi – è stato più bello che difficile: c’è voluto un mese e mezzo e tanta pazienza, non c’erano né i voli né le condizioni assicurative, abbiamo dovuto creare tutto assieme ai partner, con tanta collaborazione della filiera del turismo e tanto entusiasmo. Il turismo aiuta sempre la pace, la conoscenza e il dialogo tra popoli e persone: senza questa ripartenza, la pace sarà più lontana».
di red. cro., il Resto del Carlino, 19 giugno 2024
