Morto ieri a 85 anni. Iniziò come cameriere fino a diventare un apprezzato chef il suo nome è legato a locali storici dalla Cesarina fino al Pappagallo
Lutto nel mondo della ristorazione. Si è spento ieri all’età di 85 anni Ezio Salsini (foto), noto anche come ’i baffi più celebri dei ristoranti bolognesi’. Cominciò nel 1955 da ragazzino come cameriere al Diana. Inquieto, intraprendente, prese il volo e se ne andò a lavorare al San Marco di via Indipendenza. Poi un breve intermezzo francese e il ritorno a Bologna dove uno dopo l’altro passò da un ristorante all’altro fino al 1971 quando assunse la direzione della Cesarina di via Santo Stefano. Subito dopo vennero Jagus in Strada Maggiore, le Tre Frecce fino al 1980 e l’approdo al Pappagallo, dove si mangiava una delle migliori cotolette orecchio d’elefante. Bravo ai fornelli, il suo regno però era la sala dove intratteneva i tanti clienti abituali con storie e battute ironiche. Sempre con in mano un calice di vino. Simpaticissimo conosceva tutti e tutti conoscevano lui. La sua storia è stata raccontatanel libro di Mauro Bassini, Qui era tutta lasagna (Minerva)
«È una notizia tristissima – dice Eros Palmirani, per cinquant’anni alla direzione del Diana –. Ci siamo conosciuti proprio tra quei tavoli. Eravamo giovanissimi, lui un po’ più grande di me, era il mio punto di riferimento. Insieme ci siamo divertiti, ma lui era vulcanico e così ha cominciato a lanciarsi in sempre nuove avventure. Anche questo suo carattere, assieme ad un grande talento, lo ha aiutato a costruirsi una carriera eccezionale. Era un collega, ma anche un vero amico».
Il Resto del Carlino, 17 giugno 2024
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