Giancarlo Tonelli. «Felici di aver spinto questo grande Bologna fino al traguardo»

Il direttore Ascom tira le somme della stagione della squadra di Saputo. «Vedo molte analogie fra il successo del ’64 e quello di oggi Indotto? Siamo pronti a dare l’accoglienza più calorosa ai tifosi stranieri»

«Visto il successo dell’iniziativa delle vetrine rossoblù, siamo orgogliosi di poter dire che questa qualificazione in Champions League è anche un po’ di tutta la città». Così Giancarlo Tonelli, direttore di Confcommercio-Ascom, inizia una lunga chiacchierata sul traguardo raggunto dal Bologna, che ha raggiunto la massima competizione europea. 

Direttore Tonelli, sessant’anni fa lo scudetto, oggi la Champions: cosa lega queste due imprese?

«Il Bologna campione d’Italia del 1964 ha tantissime analogie con la squadra che oggi ha conquistato meritamente la storica qualificazione alla Champions League. Oggi come ieri non è mancata la propensione al bel calcio, ma soprattutto lo spirito di squadra, capace di esaltare il talento di un gruppo che, senza voler scomodare troppo i campioni del ’64, è partito dal basso e contro i pronostici di inizio stagione ha portato a compimento una grande impresa. Un’impresa non solo calcistica, ma anche sociale, perché intorno al Bologna del ’64 e intorno al Bologna attuale si è stretta tutta la nostra comunità. Ci siamo tutti sentiti ancora più orgogliosi di essere bolognesi».

Lei va spesso allo stadio? Si ricorda la prima volta che ci è andato e l’ultima?

«La mia prima volta allo stadio la ricordo come una grande emozione: era il 1968, avevo otto anni e mio padre mi portò a vedere Bologna-Inter, partita che per noi bolognesi evoca dolci ricordi, come appunto la vittoria dello scudetto del ’64. Da quel giorno ho sempre cercato di andarci con regolarità, compatibilmente con gli impegni lavorativi. Devo dire che assistere alle partite del Bologna di quest’anno mi ha riportato un po’ alla mente quelle emozioni provate da bambino. Ora allo stadio vado volentieri, accompagnato da mia moglie e dai miei figli, a cui ho trasmesso la passione per il calcio e il Bologna». 

Nessun rammarico per questa stagione?

«Forse solo il non aver vinto contro la Juventus, l’ultima partita che ho visto al Dall’Ara. Pensavamo tutti che finalmente saremmo riusciti a batterli, ma purtroppo ci siamo dovuti accontentare di un pareggio. Ci rifaremo il prossimo anno».

Bologna in Champions, Bergamo in festa con l’Atalanta trionfatrice dell’Europa League: una specie di riscossa della ‘provincia sportiva’?

«Non parlerei di riscossa della provincia sportiva, ma di affermazione del principio della buona programmazione e del lavoro. Il Bologna, come l’Atalanta, ha dimostrato che saper programmare e investire nei giovani e nei talenti, in maniera sostenibile e senza fare debiti, porta a dei traguardi importanti. È un principio che si adatta bene allo sport, come nella vita e nell’imprenditoria. Spendere senza un progetto porta a nulla, saper investire, invece, dà importanti risultati. È quanto ha saputo fare il Bologna guidato dal Presidente Joey Saputo, a cui va il nostro ringraziamento per gli investimenti fatti non solo nel club, ma anche in città».

Voi avete lanciato l’iniziativa delle vetrine rossoblù, per tirare la volata agli uomini di Joey Saputo. Si aspettava un entusiasmo del genere?

«Quando abbiamo deciso di lanciare l’iniziativa ’Vetrine rossoblù’ eravamo sicuri che avremmo trovato tantissimo appoggio da parte dei nostri associati e più in generale da parte della cittadinanza. Siamo rimasti, però, favorevolmente sorpresi e colpiti dall’affetto che in tantissimi, uomini, donne, giovani e meno giovani, hanno mostrato per amore del Bologna. Abbiamo ricevuto tantissime foto, tutte molto belle e particolari. C’è chi ha tappezzato il proprio negozio di bandiere, maglie, striscioni, chi si è fotografato vestito come se fosse allo stadio. Insomma, tutti hanno avuto grandissima creatività e mostrato un attaccamento incredibile alla nostra città e alla nostra squadra. Questa iniziativa ha fatto sentire un po’ ’nostra’ e di tutta la città questa qualificazione».

Che vantaggi prospettate, adesso, per Bologna?

«Giocare la Champions League spalanca porte che fino a ieri non pensavamo di poter vedere aperte. Penso ai tanti turisti che verranno in città da ogni parte d’Europa per assistere alle partite, ma penso anche semplicemente al fatto che il nome del Bologna e di Bologna varcherà i nostri confini per entrare nelle case dei tanti sportivi e tifosi delle squadre europee più importanti». 

Dunque, porte aperte ai tifosi avversari e ai curiosi che, seguendo la propria squadra, scopriranno le bellezze della città…

«Da questo punto di vista, noi siamo pronti a creare una rete di accoglienza forte, a fare gioco di squadra per fare in modo che chiunque arrivi in città possa trovare alberghi ospitali dove poter rimanere anche oltre il giorno della partita, ristoranti aperti dove poter gustare i nostri piatti tipici e più in generale negozi e attività che possano soddisfare le richieste di chiunque. Per le attività del terziario e per la città questa qualificazione in Champions League rappresenta una grande opportunità di crescita. Noi siamo pronti a fare la nostraparte e a dare tutto il contributo necessario sia al Bologna che alle istituzioni».

Andrea Bonzi, Il Resto del Carlino – 6 giugno 2024

Giancarlo Tonelli, Direttore Generale Confcommercio Ascom Bologna

Fatturazione Elettronica

Fatturazione Elettronica

La soluzione più completa per gestire la tua contabilità.

E-mail Dipendenti

E-mail Dipendenti

Gestisci la posta con la webmail di Ascom.

PEC Clienti

PEC Clienti

La Posta Certificata per i Clienti Ascom.