Il presidente di Fedagromercati Di Pisa: «Loro hanno 30 mercati, noi 130: troppi, serve una strategia»
Un’ampia riflessione sul ruolo dei grossisti agroalimentari è nata dalla Giornata del Grossista organizzata a Roma da Confcommercio. Tira le fila il presidente di Fedagromercati-Confcommercio, Valentino Di Pisa.
Qual è il bilancio?
«Abbiamo voluto organizzare la Giornata del Grossista per dare un riconoscimento all’attività che portiamo avanti, ma soprattutto per riflettere insieme a tutti componenti della filiera agroalimentare sul futuro del settore. Se ci sono dei problemi, li possiamo risolvere solo tutti assieme, non possiamo isolarci».
Qual è il profilo delle aziende del settore?
«Sono soprattutto piccole e medie e si nutrono della tradizione. Molto spesso si tramandano di generazione in generazione. Oggi dobbiamo essere capaci di coniugare la tradizione con l’innovazione e di creare opportunità che ci chiede la clientela. Stare ai passi coi tempi».
Come si fa?
«I dati sul consumo di fresco sono in calo soprattutto perché sono cambiate le abitudini alimentari. Oggi è più difficile trovare una mamma che per merenda al figlio sbuccia una pera. Dobbiamo essere capaci di proporre prodotti diversi, nuovi e soprattutto di comunicare in maniera diversa ai giovani».
È una sfida ampia, che coinvolge anche le istituzioni…
«È un percorso che tutti assieme dovremmo affrontare, a partire anche dal Governo, che ultimamente è abbastanza attento sul tema della comunicazione. C’è però ancora tanto da fare: già a scuola si dovrebbe parlare di educazione alimentare in maniera efficace».
Spagna e Olanda sono i principali produttori di ortofrutta, oltre all’Italia. Come batterli?
«Puntare sull’e-commerce, digitalizzare sempre di più le aziende e i mercati stessi. Il Pnrr che ha stanziato quasi 200 milioni di euro in questa direzione. I mercati possono trasformarsi in piattaforme logistiche informatizzate, digitalizzate e climatizzate. Abbiamo una grandissima opportunità che dobbiamo essere capaci di sfruttare proprio per creare le condizioni e dare quei servizi in più che ci vengono chiesti».
Al momento il settore dei mercati è molto frammentato.
«In Italia esistono circa 130 mercati, in Spagna ce ne sono a malapena una trentina. È fondamentale quindi elaborare una strategia nazionale chiara. Il mio invito è a saper copiare da quelli che sono più bravi, non bisogna vergognarsi. La Spagna ha dimostrato in questo settore di essere più efficace di noi. In Italia manca una strategia nazionale, tutto è demandato alle Regioni che hanno agito in maniera differente l’una dall’altra. L’invito al ministro Lollobrigida è ad istituire un ente gestore nazionale che dipenda dal ministero dell’Agricoltura, come in Spagna. Dando spazio ai privati».
Marco Principini, Il Resto del Carlino – 2 giugno 2024
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