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Il recupero dei detenuti più giovani ora si fa a cavallo

Per il reinserimento sociale dei minori del Pratello ha preso in via «Slegami»: «Progetto pioneristico»

Lo sport e la cura degli animali al centro del progetto «Slegami» per il recupero e il reinserimento sociale dei ragazzi in carico al centro di Giustizia minorile del Pratello. Otto i minori detenuti o che rientrano nei percorsi di messa in prova che attualmente hanno la possibilità di partecipare un giorno a settimana, per un’ora e mezza, ad attività con i cavalli. Un percorso, questo, della durata di quattro mesi, volto a potenziare le capacità relazionali, di autoanalisi e le abilità sportive dei ragazzi con l’obiettivo di introdurli in un percorso sportivo-educativo che possa formarli e favorirne il reinserimento sociale. Il
progetto – presentato ieri nella sede di Confcommercio Ascom Bologna e promosso dal gruppo sportivo dilettantistico e culturale Il Centauro, con Csi, il centro sportivo italiano comitato di Bologna e l’associazione di riabilitazione equestre il Paddock- rientra nell’alveo dell’iniziativa

«Sport così da agevolarne l’ingresso di tutti-Carceri» del Ministero per lo sport e i giovani.
Ad oggi due ragazzi fgià completato il primo modulo iniziato a novembre 2023 e due stanno per terminare. Gli altri quattro avranno a breve l’opportunità di intraprendere questo percorso nei prossimi
mesi. «I primi_ risultati sono molto positivi», ha dichiarato Maria Grassi, vicepresidente dell’associazione Il
Paddock e responsabile di questo progetto della durata ·di diciotto mesi, partito a novembre 2023 e che terminerà a marzo 2025. «Pioneristico» l’ha definito, invece, Angela Ravaioli, presidente dell’associazione
Il Centauro che ha ricordato le prime attività di recupero coi cavalli per giovani in carico alla giustizia minorile risalenti al 1996. Una volta completato il percorso i ragazzi potranno conseguire il titolo di assistenti istruttore cosi da avevolarne l’ingresso nel mondo del lavoro.

In questo periodo l’attività si svolge nel centro sportivo Barca, ma a fine estate si sposterà a Minerbio
dove ci saranno spazi più ampi. «La presenza del cavallo come mediatore è fondamentale per
favorire una maggiore apertura nella relazione – ha aggiunto Grassi – e nell’attività diretta con gli animali riusciamo a capire molto i ragazzi, spesso di più che attraverso le parole».


Dario Amlghetti, Il Corriere Bologna – 31 maggio 2024

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