Confcommercio: a rischio 268mila posti di lavoro. Il presidente Sangalli: non dobbiamo restare soli
Una tassa occulta che costa alle imprese oltre 38 miliardi di euro e che mette a rischio 268mila posti di lavoro regolari. Sono i numeri dell’economia illegale messi nero su bianco dalla Confcommercio, che ha fotografato un fenomeno con diverse sfaccettature: dall’usura alle estorsioni, dalle rapine all’abusivismo
fino alle contraffazioni. L’occasione per presentare il report è stata ieri la «giornata per la Legalità» giunta alla sua undicesima edizione e che, ha sottolineato il presidente dell’associazione dei commercianti, Carlo
Sangalli, «ha l’obiettivo di respingere la solitudine degli imprenditori di fronte a fenomeni che talvolta sembrano sempre più grandi di loro ma che li coinvolgono fin nel più piccolo aspetto della loro esistenza».A fare la parte del leone c’è sempre l’abusivismo commerciale, con un giro di affari sottratto
all’economia legale di 10,4 miliardi, seguito da quello nella ristorazione, che pesa per 7,5 miliardi. La contraffazione vale circa 4,8 miliardi, il taccheggio 5,2 miliardi, la cyber criminalità 3,8 miliardi. Le altre voci, dai ferimenti alle assicurazioni fino alle spese per proteggersi e difendersi, ammontano a
6,9 miliardi. L’usura resta, comunque, il fenomeno criminale che gli imprenditori del terziario di mercato percepiscono come più in crescita (per il 24,4%), seguito da furti (23,5%), aggressioni e violenze (21,3%), vandalismo (21,1%).Di fronte a usura e racket il 62,1% degli imprenditori ritiene che si dovrebbe sporgere denuncia, il 27,1% dichiara che non saprebbe cosa fare. Oltre sei imprese italiane su 10 (il 62,8%) si ritengono penalizzate dall’abusivismo e dalla contraffazione: concorrenza sleale (per il 59,9%) e riduzione dei ricavi (per il 29,1%) gli effetti più pesanti. Infine, l’anno scorso un consumatore su quattro (il 24,2%) ha acquistato un prodotto contraffatto o un servizio illegale: di questi, la maggior parte (il 70,6%) ha utilizzato il canale online e circa la metà (il 45,6%) ha effettuato acquisti esclusivamente online.
«Bisogna costruire una «nuova cultura che deve partire dai giovani «, su rispetto e regole, ma serve – ha detto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara – anche che la cattiva condotta venga sanzionata già nelle scuole. Chi sbaglia paga, chi devasta beni pubblici deve rispondere di quello che fa». Per il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, «lo Stato deve rafforzare i presidi di legalità, incrementando
gli organici delle forze di polizia dopo scelte che in passato sono andate in direzione opposta».Sul fronte della lotta alla contraffazione «la strategia repressiva della Guardia di Finanza – ha sottolineato infine il generale Rosario Massino, comandante delle unità speciali – non si limita a intercettare le partite di prodotti illegali ma anche e soprattutto a disarticolare le filiere del falso per «interrompere i canali
di alimentazione del mercato illecito e le fonti di finanziamento delle organizzazioni criminali».
QN Economia, 30 maggio 2024
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