Tre ore di pioggia battente mettono in ginocchio la vallata fra Bazzano, Monteveglio e Savigno Ruscigno: «Un disastro». Frane e smottamenti. Danni ad aziende, negozi e strutture pubbliche
Scuole chiuse oggi in tutta la Valsamoggia per gli effetti del nubifragio che ieri sera, in tre ore di pioggia battente, tra le 17 e le 20, ha scaricato un fiume d’acqua sui versanti occidentali della vallata tra Savigno, Monteveglio e Bazzano. Un evento che ha riportato il calendario indietro di un anno, dove proprio a maggio 2023 fa allagamenti e frane misero in ginocchio un intero territorio. L’incubo alluvione è dunque tornato con prepotenza. Ed era già buio ieri sera quando la macchina della protezione civile, i vigili del fuoco, carabinieri e cittadini ha iniziato a fare i conti con quello che il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno, dalle prime informazioni e da sopralluoghi che sono andati avanti tutta la notte, ha definito «un disastro». «Il quadro è difficile da definire, ci sono frane, allagamenti in edifici pubblici, come la mensa della scuola di Savigno e due palestre». Alle 22, dopo la riunione del Coc (centro operativo comunale) la decisione di chiudere le scuole di ogni ordine e grado. E questo dopo avere abbozzato il quadro di una situazione che registrava già allagamenti di cantine, auto fuori strada, negozi allagati, e pericolo nella circolazione in via Rio Marzatore, Rio d’Orzo, Castello, Montalogno, Isonzo, lunghi tratti della provinciale Valle del Samoggia tra Tintoria, Ponzano e Zappolino, ma anche tratti della provinciale 28 tra Monteveglio e la Bersagliera, vecchia Bazzanese alla Muffa, e poi nel capoluogo, Bazzano, in via Zanasi, Togliatti, Mazzini.
Sott’acqua, nonostante il rifacimento di condutture e selciati, la piazza di Monteveglio, allagata con oltre mezzo metro d’acqua e il viale dei Martiri impraticabile, con criticità anche a nord verso la zona industriale Corallo. Non si segnalano esondazioni del Samoggia, nei due rami, ma di tanti rii minori, fossi e canali. La prima a essere colpita è stata la fascia di confine con il Modenese, con la zona di Savignano, la via Degli Esposti, e via Castello. Stop alla circolazione sulla provinciale verso Savignano. Ma pesante la situazione anche nel capoluogo, a Bazzano: «Abbiamo il laboratorio con quasi due metri d’acqua fangosa», racconta il titolare, Zucchini, a proposito della sua attività di via Zanasi, che a distanza di quattro anni ha rivisto la scena del versante di via Carnevali trasformata in un fiume senza argini. Acqua e fango anche nella sede del Pd in via Mazzini, visitata nel pomeriggio da Stefano Bonaccini in campagna elettorale. Problemi anche a Crespellano, in particolare sulla via IV Novembre. Vigili del fuoco impegnati senza sosta in interventi di emergenza per allagamenti, ma soprattutto con la polizia locale sulla viabilità locale minacciata anche da una serie di frane che nella notte è stato difficile valutare quanto a pericolosità. In piazza a Monteveglio allagati molti depositi come quello di Medardo Montaguti, vicepresidente di Ascom Bologna: «Nel maggio 2023 avemmo più di 30mila euro di danni – dice –, dopo un anno siamo nella stessa situazione. Sono affranto».
Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino – 21 maggio 2024
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