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Ponte di Castrola. La valle ritrova il suo simbolo

Inaugurata ieri l’opera di impianto medievale restaurata dalla Bonifica Renana con i fondi Gal

Una mirabile opera di impianto medievale, a lungo dimenticata, torna a svolgere la sua funzione storica di collegamento fra due territori. È stato infatti inaugurato ieri il ponte a schiena d’asino di Castrola, sul torrente Limentra, su cui passa il sentiero antico che per secoli ha collegato Castel di Casio e Camugnano. Folta la partecipazione al taglio del nastro su questo passaggio simbolo identitario di una vallata: la presenza di un ponte in questo luogo, infatti, è citata dall’anno 1189. 

«Il restauro di questo splendido attraversamento storico – ha spiegato Tiberio Rabboni, presidente del Gal Appennino Bolognese – è stato realizzato grazie a un vero lavoro di squadra che ha visto collaborare Gal, Bonifica Renana, i comuni coinvolti, il Cai e le associazioni locali Nueter e Camminatori Camugnanesi. Un intervento come i molti che stiamo finanziando per supportare il turismo sostenibile e di prossimità che è esploso dopo la pandemia». «Quella della Bonifica Renana con il Gal – ha ricordato Valentina Borghi, presidente del Consorzio – è un’alleanza naturale mirata alla valorizzazione dell’Appennino. Ogni anno la Renana reinveste almeno l’80% della contribuenza raccolta in montagna nello stesso ambito territoriale. Dal 2013 a oggi abbiamo realizzato 625 interventi per la prevenzione del rischio frane, la sistemazione in torrenti demaniali e la fruizione ambientale. Si tratta di 41 milioni di euro di investimenti in undici anni». L’ottocentesco ponte di Castrola era chiuso per rischio di crollo in quanto presentava gravi lesioni nelle giunzioni tra gli archi laterali e la volta, fessurazioni e crolli nei muri d’ala ed erosione dei blocchi di fondazione e del piano di calpestio. Il restauro, promosso dai comuni di Camugnano e di Castel di Casio, dal Cai sezioni Alto Reno e Bologna, dalle associazioni locali Camminatori Camugnanesi e Nuèter, è stato finanziato dal Gal dell’Appennino Bolognese e dal Consorzio della Bonifica Renana che ha curato anche la progettazione e la realizzazione dell’intervento. Contestualmente sono stati ripristinati anche dieci chilometri del Sentiero Antico di Castrola, storico percorso che connetteva le valli del Limentra, del Brasimone, del Setta e del Bisenzio.

Per secoli fu la strada di pellegrini, mercanti ed abitanti della zona diretti verso Porretta e la Toscana.Le prime notizie di un ponte in questo luogo risalgono alla fine del XII secolo; ponte che, crollato successivamente, fu sostituito da manufatti in legno. L’attuale attraversamento ‘a schiena d’asino’, evocativo delle tipologie medievali, fu costruito a metà dell’800. Il ponte fu possesso delle celebre Abbazia di Santa Maria di Montepiano, monastero benedettino vallombrosano di Prato. Vicino all’opera vi era in origine anche un edificio, casa del converso che si occupava dell’attraversamento controllando il passaggio, eseguendo la manutenzione e riscuotendo un pedaggio da parte dei viaggiatori.

Il Resto del Carlino, 18 maggio 2024

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