Le associazioni di categoria d’accordo: «Serve maggiore prevenzione. E va dato sostegno al commercio di vicinato, che presidia il territorio» Sintonia con Lepore: «Ha fatto bene a chiamare il ministro Piantedosi»
Dopo l’omicidio di mercoledì scorso di Montez Alibi di 21 anni a seguito del tentato furto di una bicicletta, il tema della sicurezza in Montagnola torna a essere centrale. Non solo per chi vive la zona di passaggio, ma anche per chi lavora nell’area vicino al parco. Ecco perché le associazioni di categoria chiedono a gran voce interventi di prevenzione e repressione per far fronte al grande problema della criminalità. Per Antonio Gramuglia, presidente di Cna, le imprese di prossimità sono un «argine efficace contro il degrado». Il numero uno dell’associazione degli artigiani – che ha commentato positivamente la chiamata fatta dal sindaco Lepore al ministro Piantedosi per chiedere soluzioni – ricorda che «è necessario muoversi in due direzioni precise: controllo e vigilanza del territorio da una parte; prevenzione dall’altra. Sotto l’aspetto della prevenzione è imprescindibile la funzione sociale, oltre che economica, dei negozi di vicinato. Lavoreremo perché le imprese di prossimità abbiano quel sostegno necessario a garantire la loro attività».
Gli fa eco Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom: «Purtroppo – le sue parole – il tema della Montagnola ci è noto da tempo. Da diversi anni ci occupiamo di quest’area, anche attraverso attività culturali e ricreative. Il parco è uno dei biglietti da visita della città, tanti turisti quando arrivano in stazione si fermano prima di raggiungere il centro. I commercianti ci segnalano spesso situazioni critiche e di degrado: tutto questo va spezzato nella maniera più forte, soprattutto in un momento come questo dove l’allarme è tornato altissimo. Noi continueremo a mettere a disposizione tutte le nostre attività associate per garantire un presidio ulteriore, collaborando anche con le forze dell’ordine. Quella zona non deve essere comandata dalla criminalità, è fondamentale che ritorni nelle mani dei cittadini e, per far sì che questo accada, c’è bisogno della collaborazione di tutti». Per Loreno Rossi di Confesercenti «la presenza delle attività di vicinato e dei pubblici esercizi è fondamentale» nella lotta alla criminalità e al degrado.
«C’è bisogno di lavorare su due fronti: quello della prevenzione su cui noi continueremo a collaborare con attività e iniziative che creino vivibilità, e quello della repressione. Siamo d’accordo con il fatto che il sindaco abbia chiamato il ministro Piantedosi per trovare soluzioni, anche se c’è un altro problema da risolvere e riguarda il fatto che nella maggior parte dei casi, chi delinque viene poi liberato dopo pochi giorni». Anche Amilcare Renzi di Confartigianato sottolinea come sia necessario «un impegno maggiore da parte di tutti, perché non possiamo permetterci situazioni come quelle che abbiamo vissuto in questi giorni». E aggiunge: «Dobbiamo cercare il più possibile di mettere risorse umane a presidio delle strade in modo tale che quelle situazioni fuori controllo e di degrado possano essere debellate. Serve un coordinamento molto forte fra tutti gli attori in campo per garantire sicurezza e un vivere civile della nostra città».
Chiara Caravelli, Il Resto del Carlino – 19 maggio 2024
“Finché sarà apprezzato e sostenuto il suo forte ruolo di servizio alle comunità, il negozio non morirà mai perché è sinonimo di collettività, di socialità, di sicurezza, di coesione”