Musica e sorrisi sabato prossimo, alle 21, al teatro Manzoni con Giorgio Comaschi ed Eva Macaggi. Raffaella Pannuti: «L’incasso servirà per un’assistenza domiciliare ancora più efficiente e innovativa»
Un mix di musica lirica e pop, con omaggio finale a Lucio Dalla sarà la ricetta dello spettacolo ’Il giro del mondo in 80 minuti’, organizzato da Ant Italia Onlus per celebrare assieme ai suoi sostenitori il suo 46esimo anniversario. La rappresentazione sarà messa in scena sabato 25 maggio alle 21 al teatro Auditorium Manzoni di via de’ Monari 1/2. «Eventi come questi sono fondamentali: sapete bene che il 20 per cento dei costi viene coperto dalle Ausl, ma il restante 80 per cento dalle raccolte fondi – esordisce la presidente, Raffaella Pannuti –. Ma senza i sostenitori e i volontari non potremmo portare avanti il nostro servizio: 1.500 assistiti di tumore solo nel Bolognese ogni giorno».
E, per quanto riguarda gli obiettivi, la presidente sottolinea: «Quest’anno Ant guarda al futuro pensando a modelli di assistenza domiciliare innovati e riuscire a coprire il territorio dando più servizi per permettere a tutti di accedervi». Sul palco del teatro saliranno il giornalista e comico Giorgio Comaschi e la cantante Eva Macaggi che interpreteranno due viaggiatori alla scoperta del mondo, per poi terminare il viaggio proprio nel territorio di Bologna. Il capotreno sarà Matteo Parmeggiani, direttore dell’orchestra Senzaspine accompagnato dai musicisti del Novensemble.
«Lo spettacolo è molto divertente e brillante», commenta Comaschi. Durante la serata si spazierà dalle sinfonie classiche di Beethoven sino ad arrivare agli AC/DC per dimostrare che: «La musica non ha genere, quindi porteremo le sonorità che a noi piacciono sul palco», spiega il primo violino Daniele Negrini. L’intero ricavato della serata servirà a finanziare i progetti di assistenza domiciliare ai malati e di prevenzione oncologica. Mariantonietta Sornatale
Il Resto del Carlino, 18 maggio 2024
“Finché sarà apprezzato e sostenuto il suo forte ruolo di servizio alle comunità, il negozio non morirà mai perché è sinonimo di collettività, di socialità, di sicurezza, di coesione”