Gli spagnoli inviano al Comune centinaia di pagine tra foto e rendering. Il restyling prevede un aumento di volume di 12mila metri cubi. Nel complesso che verrà: basket, padel, sale fitness e piscine
La svolta annunciata è un dossier di centinaia di pagine. Il progetto della società spagnola Go Fit che punta a rilanciare l’ex Cierrebi è arrivato sul tavolo degli uffici comunali, così come confermato nei giorni scorsi dall’assessora allo Sport Roberta Li Calzi. I documenti – tra planimetrie, foto, qualche rendering e calcoli volumetrici – dettagliano quello che il centro sportivo di via Marzabotto, oggi simbolo di degrado e incuria, abbandonato dal 2019, potrebbe diventare. Passati gli anni d’oro quando i migliori tennisti del mondo si sfidavano nei campi del blasonato complesso sportivo di proprietà del Bologna calcio, da anni il centro sportivo è nel mirino di cittadini e comitati (come ’Salviamo il Cierrebi’) che ne denunciano il degrado, chiedendo di riaprire i cancelli. Il passo in avanti verso una recupero del complesso sportivo vicino alla Certosa si ebbe nel 2022 quando il Bologna e Go Fit firmarono un contratto preliminare di cessione del diritto di superficie, dettagliando un affitto di 40 anni, oggi saliti a 43, a fronte di un investimento di 10 milioni di euro che, oggi, pare essere salito a quota 26 milioni. Ma come sarà il nuovo Cierrebi? Dalle prime relazioni si ha la conferma di una trasformazione complessiva che porterà a un aumento volumetrico di oltre 12mila metri cubi: a fronte dei quasi 50mila metri cubi di oggi, si arriverebbe a oltre 62mila. Da qui, la società spagnola nota per la gestione di impianti sportivi che sta investendo anche a Torino e Milano, ha chiesto al comune «deroghe ai parametri edilizi e urbanistici» per completare la trasformazione. Nel dettaglio, verrà mantenuta la palestra di basket coperta, rinnovandola, e verrà collegata con il centro Go Fit. Di fatto, un nuovo fabbricato (vera new entry del progetto) di oltre 8mila metri quadri di due piani e uno interrato. Al primo piano sono previste cinque sale fitness, mentre al piano terra ci saranno due piscine e locali wellness (sauna e vasca idromassaggio). L’ingresso, al piano terra, prevede un’area di ingresso-reception, un’area ristoro, servizi igienici per gli ospiti esterni, una ludoteca e un’altra sala fitness con spogliatoi. Da qui, si accederà poi alle piscine interne e a quella scoperta. Verranno, quindi, demoliti i fabbricati che ospitano attualmente la piscina scoperta (che verrà ricostruita con una nuova sagoma e volumi) e i campi da tennis interni ed esterni, oltre alla club house/bar. Previsto, poi, il restyling del parcheggio e delle strutture sportive esterne che porterà alla realizzazione di una nuova piscina scoperta e campi di padel, percorsi pedonali e un nuovo parcheggio esterno con 300 posti auto (al posto degli attuali campi da tennis).
Dalle mappe e dai primi rendering visionati, quindi, non è ancora chiaro se e dove sorgeranno i campi da tennis in terra esterni, fiore all’occhiello dell’ex Cierrebi. Per il resto, Go Fit tende la mano alla cittadinanza (alla luce delle proteste, polemiche e richieste di rendere inclusivo il centro), specificando ’nero su bianco’ di voler «farsi partner delle esigenze dei cittadini», indicando «la vocazione sportiva anche del nuovo Cierrebi». La società, tra l’altro, fa sapere che, nonostante non faccia parte del suo ’core business’ (relativo a fitness, pesistica, nuoto, tennis e padel) manterrà in funzione il campo da basket coperto e renderà fruibile alla cittadinanza l’intero complesso, formulando una nuova convenzione.
In merito all’aumento di ’volumi’, gli spagnoli ne spiegano la necessità per portare avanti l’operazione anche considerando la volontà di mantenere il palazzetto della pallacanestro. Go Fit, però, esprime la volontà di utilizzare impianti fotovoltaici sulla copertura dei nuovi edifici (piscina coperta e palestra) e la riqualificazione del verde. Sul vincolo cimiteriale che non permette di costruire nuovi edifici, la società spagnola chiede «la riperimetrazione», come già avvenuto all’epoca della costruzione del Cierrebi.
Rosalba Carbutti, Il Resto del Carlino – 5 maggio 2024
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