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Rimozioni, multe e dubbi: il cantiere della Linea rossa ha aperto in via Riva Reno

I commercianti: disagi e informazione carente. I bar: speranzosi per il futuro

Via Riva Reno ieri si percorreva ancora, pure nel tratto interessato dalla prima tranche di lavori per il tram. Ma a breve, l’area in questione, verrà interdetta al traffico veicolare. Potranno accedervi giusto residenti e autorizzati. Nella prima giornata di cantierizzazione in centro si è già provveduto a multare e rimuovere auto, moto e biciclette. Era stato annunciato che in questa fase sarebbero stati rimossi 145 stalli sosta su via Riva Reno nell’area tra via Lenzi e via Lame, ma in realtà ieri si lavorava per eliminarne altri oltre l’incrocio, in direzione Marconi. «Per intervenire sull’incrocio (che resterà chiuso per 3 mesi, ndr) serve più spazio», spiegava il refe La lavoratrice I costi del parcheggio Apcoa sono troppo alti, e la sera non è una bella passeggiata da fare rente del box informazioni vicino a piazza Azzarita.

Il problema parcheggi è sicuramente la criticità maggiore dell’effetto-cantiere per chi frequenta la zona. Nulla è cambiato, comunque: trovare parcheggio in area PalaDozza resta sempre un’impresa, la novità è che ora è quasi impossibile anche di giorno. «Allucinante, soprattutto per chi non ha un garage né un posto auto e vive in questa zona» commenta Cristina, che figura — ci racconta — in questa categoria. «I costi del parcheggio Apcoa sono troppo alti, molto di più dell’abbonamento alle strisce blu semestrale che facevo io lavorando qui in zona», fa presente Laura. «Poi la sera non è proprio una bella passeggiata da fare». Tra i più preoccupati c’è chi ha attività commerciali in zona. A rappresentarli Renato Nucci, presidente del Comitato Palasport e referente Ascom di zona. Nel primo giorno di cantiere, le prime criticità:

«Manca chiarezza, non ci sono informazioni dettagliate. Bisogna che il Comune intervenga con una comunicazione capillare: dove e come ci si può muovere in questa zona? Quali strade possono essere percorse e da chi? Dove si fa carico e scarico? Dove possono circolare i residenti, dove i commercianti?». In effetti sul depliant rosso e bianco in distribuzione all’Infopoint non tutto è specificato, idem sul sito di riferimento (trambologna.it), e anche chiamando il numero verde le idee restano piuttosto confuse («al momento non glielo saprei dire»…). Le associazioni delle piccole e medie imprese bolognesi hanno già chiesto all’amministrazione comunale di sostenere con più fondi chi lavora in zona. Il 18 maggio alle 18 è poi in programma una manifestazione indetta da Una Bologna che cambia e altre sigle a tutela di commercianti ed esercenti. Nei bar di via Riva Reno intanto ci si interroga sul futuro. «Avere un canale qui davanti potrebbe anche essere un qualcosa in più per noi. Il progetto è ambizioso: siamo un po’ preoccupati per questi mesi di lavori ma al tempo stesso speranzosi per il futuro», dice Michele di Casa Nia. «Un po’ di preoccupazione l’abbiamo anche noi, ma magari quando sarà finito ci saranno più clienti», ragiona Carmela di Bargò. Anche da Bertino, ristorante storico di via Lame, si nutre una certa fiducia nel futuro. «I disagi sicuramente ci sono — come arrivano clienti e fornitori?, si domanda Stefano — e non sappiamo l’impatto che avrà. Ma sono 77 anni che siamo qui. E ne abbiamo viste di ogni. H tempo passa e si spera di cambiare sempre in meglio».

Francesca Blesio, Il Corriere di Bologna 16 aprile 2024

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