Le due mostre proseguono fino a maggio Selezionati 70 dipinti, acquarelli e disegni
Prosegue la grande vetrina della produzione ottocentista bolognese con una selezione di 70 dipinti, tra acquerelli, disegni dei più importanti artisti, nelle mostre l’Ottocento prezioso e Piero Fiori intimità domestiche alla Galleria Fondantico di Tiziana Sassoli. Le esposizioni, entrambe curate da Edoardo Battistini, sulla scia dell’ampia rassegna La pittura A Bologna nel lungo Ottocento 1796 / 1915, propongono esempi pregevoli di pitture che hanno segnato lo stile di un secolo, che sta riprendendo il giusto vigore ai giorni nostri. La prima mostra parte dai pittori Antonio Basoli e Felice Giani per giungere al «periodo Goupil», riferito all’arte d’ispirazione boldiniana del 1870 circa, di Giovanni Paolo Bedini e Alfonso Savini, alla pittura neopompeiana di Luigi Bazzani e al verismo di Luigi Busi. Si procede con il naturalismo rivoluzionario di Luigi e Flavio Bertelli, immancabili protagonisti del panorama pittorico di qualità, con il liberty di Roberto Franzoni e con l’orientalismo dei fratelli Fabbi, giungendo fino agli albori della modernità di Alessandro Scorzoni. Si conclude con i pittori secessionisti rappresentati da Giovanni Romagnoli, Alfredo Protti, Guglielmo Pizzirani e Garzia Fioresi. Grande rilevanza hanno questi ultimi per la loro arte che rispecchia in pieno quelli che sono i dettami delle correnti artistiche regionali. Il loro stile è inconfondibile, sia per il risalto della figura femminile che per l’uso del colore vedi Romagnoli e Protti, che per i paesaggi fluidi di Pizzirani.
La seconda mostra, al piano di sopra della Galleria, è rappresentata dal pittore contemporaneo Piero Fiori, figlio di Giulio, che può essere considerato l’ultimo «ottocentista« e l’unico erede della pittura dei Bertelli. Con questa mostra, che conta circa 40 opere, si vuole dimostrare la presenza costante, ancora oggi, di quella libertà espressività tipica dei pittori bolognesi del passato. Il talento di Fiori spazia dalle nature morte, ai paesaggi bolognesi con particolare attenzione ai luoghi cari ai bolognesi, dai quali trapela un vero sentimento d’amore per la nostra città. Le mostre chiudono il 5 maggio.
Nicoletta Barberini Mengoli, Il Resto del Carlino – 6 aprile 2024