Martedì a Crespellano l’inaugurazione ufficiale della struttura per i giovani intitolata alla 15enne
«E’ un segno importante di ricordo di Chiara e della sua morte assurda. E soprattutto un’opportunità per i giovani di Valsamoggia, dove per i ragazzi non c’è niente…». Vincenzo Gualzetti ha favorito da subito la nascita del Centro culturale giovanile che si inaugura martedì alle 12 nella piazza di Crespellano, e che porterà il nome di sua figlia Chiara, la 15enne uccisa nel giugno 2021 a Monteveglio da un ragazzo, minorenne all’epoca dei fatti, che ella credeva suo amico.
Alla cerimonia saranno presenti il cardinale Matteo Zuppi e Vincenzo Gualzetti, che aggiunge: «Con Zuppi c’è un dialogo costante, e mi conforta il suo sostegno a questo progetto, che è un segno concreto dell’impegno per combattere la violenza giovanile e favorire il futuro della nostra società». Questo progetto, che venne presentato lo scorso anno, quando un imprenditore locale manifestò la disponibilità di mettere a disposizione gli spazi di piazza della Pace, nasce insieme all’idea della web radio New Music Valsamoggia, con il patrocinio del Comune di Valsamoggia e la collaborazione di diverse realtà e imprese del territorio.
«Far sentire la nostra vicinanza ai giovani – spiega Filippo Corvino, presidente della New Music Valsamoggia e co-fondatore del centro – è essenziale: se si sentono amati si sentono aiutati da noi e si apre uno spiraglio. Il futuro senza di loro non esiste, le nostre parole servono a creare progetti, poi la parola passa ai ragazzi. E questo intendiamo fare in questo centro, poiché combattere la violenza e promuovere una cultura dell’ascolto è un impegno culturale di tutti». Cesare Barone, già presidente della municipalità e direttore del centro, aggiunge che «abbiamo in programma diversi corsi, iniziando proprio con l’invito all’ascolto per una ‘nuova’ comunicazione, basata sulla cultura dell’ascolto contro la violenza e ancor peggio l’indifferenza». Fra i programmi operativi c’è anche «la formazione dei giovani mediatori per il contrasto al cyberbullismo – spiega ancora Barone – con la direzione dell’associazione Equilibrio, in accordo con il protocollo sottoscritto con l’Istituto giuridico dell’Università di Bologna da enti pubblici e privati, con il coordinamento dell’associazione di promozione sociale DipiùDi».
Ci saranno corsi di fotografia con Roberto Cerè, esposizioni di Tiziana Marongiu, dedicate alle donne, e quelle del vignettista Giorgio Serra, alias Matitaccia. «Punto di forza del Centro sarà lo spazio dedicato alla lettura» aggiunge la pedagogista Arnalda Guja Forni.
Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino – 31 marzo 2024
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