Ascom: «Ottime vendite per i negozi». Federalberghi: «Riempimento al 70%». Molti gli acquisti di alimentari della tradizione, bene anche i ristoranti
Tortellini, lasagne e tagliatelle. E poi colombe, dolci tradizionali e prodotti tipici. Come sempre, sono le nostre prelibatezze gastronomiche a essere protagoniste delle festività, diventando principale acquisto per i numerosi turisti in visita sotto le Due Torri e preziosi doni per i bolognesi che portano la nostra cucina in vacanza o per quelli che rimangono a casa. Un copione che si ripete sempre sotto le feste e che prende vita anche durante Pasqua, che è stata quasi da record a Bologna, grazie a un alto numero di visitatori, italiani e stranieri, che hanno comprato i prodotto locali, e di bolognesi che sono rimasti in città per i tre giorni di festa. Festa, stando ai numeri, trascorsa in casa o al ristorante.
«Registriamo un andamento positivo per l’intero comparto alimentare, dai ristoranti alle botteghe – spiega Giancarlo Tonelli, direttore generale di Confcommercio Ascom -. Nessuno è rimasto escluso, perché le vendite nelle attività commerciali sono state ottime. Negozi di pasta fresca, panifici, macellerie, salumerie e pasticcerie sono stati gettonati». Molti bolognesi, dunque, hanno deciso di trascorrere la festa tra le mura domestiche, ma i dati registrati sono positivi anche per le trattorie e per i ristoranti. Che, in città, «hanno lavorato molto bene – evidenzia Loreno Rossi, direttore di Confesercenti -. Ed è stato così anche per la provincia, grazie alla gita fuori porta di Pasqua e di Pasquetta». In merito alle vendite, poi, «il Quadrilatero è stato preso d’assalto per la vendita dei nostri prodotti enogastronomici aggiunge Rossi -. Siamo soddisfatti di come è andata la festività: Bologna si conferma un città dove l’enogastronomia è un pilastro». Chi è rimasto in città «si è unito a una presenza alta e importante di turisti italiani e stranieri – aggiunge Tonelli -. Ottimi risultati per un turismo che, spesso, è di passaggio per festività così brevi: Bologna chiude marzo in maniera ottimale». I numerosi stranieri che hanno scelto la città dei Portici arrivano principalmente dalla Germania, Spagna, Svizzera e Stati Uniti. Un mix di culture e tradizioni, che a Bologna non ha fatto scorpacciata anche di storia e cultura. Boom di prenotazioni, infatti, soprattutto nei giorni antecedenti Pasqua, per Casa Dalla, la Torre dell’Orologio e, in generale, per tutto il patrimonio museale e le iniziative culturali. In scala più ampia, i turisti hanno mostrato forte interesse anche per il territorio metropolitano, andando alla scoperta di Rocchetta Mattei e altri luoghi suggestivi.
Tutto ciò conferma che «stiamo andando nella giusta direzione, lavorando in sinergia con tutte le realtà cittadine per garantire ai visitatori un’offerta turistica ricca e diversificata – afferma Daniele Ravaglia, presidente di Bologna Welcome -, che interessi sia il capoluogo sia la Città metropolitana». Nonostante il quadro positivo, gli alberghi non hanno registrato il tutto esaurito durante Pasqua, festività «un po’ lenta rispetto allo scorso anno – commenta Celso De Scrilli, presidente provinciale di Federalberghi -, quando le camere a Bologna erano occupate all’80%. Quest’anno, invece, notiamo un calo del 10%». Un calo che può essere dipeso dalle diverse possibilità economiche dei cittadini e anche dal clima «visto che il tempo è stato incerto – conclude De Scrilli -, ma i prezzi sono stati più bassi rispetto al 2023».
Mariateresa Mastromarino – Il Resto del Carlino, 2 aprile 2024
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