Ma c’è chi è ottimista, pensando alla fine del maxi cantiere: «La zona migliorerà». I residenti incalzano: «Il Comune non ci ascolta»
Sedici mesi di lavori. È questa la tempistica prevista per la realizzazione della linea Rossa del tram, che vedrà interessata l’intera zona di via Riva Reno. A soffrirne maggiormente sarà l’incrocio con via Lame. Qui, infatti, la chiusura dell’area interessata durerà, come spiegato dall’assessora alla Nuova Mobilità Valentina Orioli, «tre mesi». Una notizia che lascia perplessi i residenti e i commercianti, alcuni dei quali vedono il futuro delle loro attività fortemente compromesso.
«Aspetterò fino al mese di ottobre, se la situazione non dovesse funzionare, abbasserò la serranda e andrò a casa – tuona Floriana Giacomelli, storica fioraia di via Riva Reno –. Eliminando i parcheggi e predisponendo la fermata proprio davanti all’entrata del negozio, non passerà più nessuno con l’auto, e molti miei clienti arrivano appositamente per comprare i fiori qui, anche da lontano. Farò un bilancio e poi valuterò». In questo modo, «si rischia la morte delle attività – continua Giacomelli –. E l’incontro con l’amministrazione, poi, è stato organizzato due giorni fa, proprio l’8 marzo durante il pomeriggio: è una giornata in cui si lavora esageratamente».
I dubbi crescono soprattutto perché «non ci si può organizzare senza avere un quadro chiaro di ciò che accadrà – continua l’esercente –. Non c’è un piano. Sarà un problema immediato anche il rifornimento delle piante, con i posti di carico e scarico. Senza le attività, la zona si desertificherà». Bisogna scongiurare il peggio, anche se, al momento, sembra «una vera tragedia – commenta Simone Trovato, di American Bar –. Che cosa si farà per le nostre attività? Servono aiuti, mentre le soluzioni alle problematiche a cui andremo incontro vanno trovate prima dell’inizio del cantiere: non si può avviare un progetto senza avere certezze e risposte. Non è ancora chiaro come si lavorerà, e a pagarne pegno siamo noi cittadini». Gli esercenti ne risentiranno anche in vista dell’eliminazione dei parcheggi.
«I clienti, in particolare il sabato, non sapranno dove lasciare l’auto – continua Trovato –. Nell’ultimo anno è cresciuto l’afflusso, soprattutto di persone che arrivano da fuori, ora cambierà tutto». Ma le voci fuori dal coro ci sono e guardano già verso la fine del maxi cantiere. «A lavori fatti, sarà uno scenario positivo – dice Michele Privitera, di ’Il pretesto beer shop’ –. La mia clientela mi raggiunge a piedi o con mezzi alternativi all’auto, non soffrirò particolarmente la chiusura. Sicuramente, però, ci sarà bisogno di aiuti per le attività».
Insomma, «ogni cambiamento spaventa – continua Privitera –, ma la zona migliorerà con quest’opera quando sarà completata». L’entusiasmo cala passando dalla tabaccheria in via Lame. «Non si possono eliminare i parcheggi e poi pensare a una soluzione: il procedimento deve essere inverso – commenta il tabaccaio Fabio –. Noi commercianti dovremo stringere i denti, e alcuni saranno costretti a chiudere, perché senza i clienti e senza il passaggio non si va avanti. E chi vorrà raggiungere le attività dovrà fare un giro dell’oca per arrivarci». Pensiero condiviso anche dai residenti. «Sembra che il progetto non ci sia, perché manca organizzazione – commenta uno di loro –. Le richieste e le perplessità dei cittadini non vengono minimamente ascoltate dal sindaco: c’è una totale assenza di comunicazione».
Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 10 marzo 2024
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