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Una città da Champions Le previsioni sul turismo. «La vetrina europea vale migliaia di presenze»

De Scrilli (Federalberghi): «Sarebbe un ritorno d’immagine pazzesco». Ravaglia (Bologna Welcome): «E tanti visitatori potrebbero poi tornare»

«Bologna è la città più sottovalutata del mondo». Sottostimare il potenziale delle Due Torri è capitato al sistema globale del turismo, tanto che questa definizione della quotatissima travel blogger Sharael Kolberg – espressa nella rubrica online ‘Food, Travel and Tech’ dell’emittente statunitense Cnbc – è rimasta scolpita nella pietra. Anche il Bologna Football club è stato campione di sottovalutazione per calciofili e addetti ai lavori. Adesso però la rivalutazione potrebbe godere di un effetto molla per la città. E non solo perché, banalmente, con la qualificazione a una coppa europea ci si aspetta di vedere un crescentone pieno di tifosi ospiti con la tigella in mano. Il brand Bologna, e parliamo della città, compierebbe quel salto d’attrattività internazionale praticamente decisivo. Perché il calcio è così, la passione moltiplica lo stress e pure i guadagni.

Secondo alcune stime degli analisti del settore, il nuovo format della Champions League, ai primi vagiti dal prossimo agosto, porterà un aumento di fatturato per la Uefa da 3,2 a 4,4 miliardi di euro. Calcolatrice in mano, si può già fantasticare quanto potrebbe portare come indotto una quaterna di gare casalinghe a Bologna. Sempre per i professionisti del settore, si parlerebbe di una forbice tra i 12 e i 15 milioni di euro. Poi ancora posti di lavoro, birre, hotel. Più si va avanti poi, meglio ancora. Una seconda esplosione del turismo, che già cavalca sotto il pavaglione da un decennio, potrebbe insomma dare una nuova lucidata al marchio Bologna – oltre a quello squisitamente rossoblù –, come sottolinea Celso De Scrilli. «Il Bologna in una competizione europea sarebbe un bel salto in avanti per il ‘sistema città’ – rimarca il presidente di Federalberghi Bologna –. Non sono tanto le camere vendute per le singole partite. Che sì, sicuramente cresceranno, ma è tutto l’impatto economico che conta, l’internazionalizzazione di Bologna darebbe un ritorno di immagine pazzesco. Sempre considerando che a Bologna pure soltanto 2mila persone in più in centro si sentirebbero, eccome. Tutto il contorno sarebbe imponente».

Come De Scrilli, anche Daniele Ravaglia è un tifoso rossoblù che preferisce non sbilanciarsi troppo. Ma qualche pensiero su come gestire il salto in Europa ci sarebbe già. «A oggi non abbiamo ancora fatto dei calcoli, ma non c’è dubbio che la prospettiva turistica, con un Bologna in Champions League o genericamente in Europa, sarebbe davvero importante – spiega il presidente di Bologna Welcome –. Se il Bologna entra in quella schiera di grandi squadre europee, allora l’attrattività crescerebbe esponenzialmente, sia a livello di appeal interno, sia come attrattività internazionale. Si aiuterebbe tutto il turismo, sarebbe un tassello fondamentale. I tifosi delle altre squadre scoprirebbero una città unica, con tantissime cose da vedere. E, cosa non meno importante, sarebbero invogliati a tornare. Non più come tifosi, ma come visitatori assieme alle loro famiglie. Nessun dubbio – ripete Ravaglia –, sarebbe un grandissimo passo sia per la città, sia per il suo circondario». 

Partecipando alla Champions League, è giusto ricordarlo, con la nuova formula l’incasso per squadra sale dai 15,6 milioni attuali ai 18,6 milioni, ai quali vanno aggiunti 2,1 milioni a vittoria e 900mila euro a pareggio.

Paolo Rosato, Il Resto del Carlino – 7 marzo 2024

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