Dal Comune 100mila euro, tra gli interventi videosorveglianza e ristrutturazioni. Ascom: «Prospettiva ok per il tram».
«Senza attività commerciali, il territorio è insicuro». E proprio per questo in Bolognina si è realizzato un bando dal valore di centomila euro, destinato ai commercianti, agli artigiani e ai servizi, al fine di rendere migliore questa zona del Navile, investendo sul suo tessuto economico sociale e sul volto del territorio. Sono 47 i progetti che verranno finanziati e realizzati entro il 30 agosto, che contribuiranno a trasformare la Bolognina in un luogo in cui poter lavorare e vivere in sicurezza.
Eliminazione delle barriere architettonice, videosorveglianza, pulizia dei muri e miglioria dell’illuminazione, passando anche per le consegne a domicilio, sono gli obiettivi delle iniziative. «Il bando va nella direzione che avevamo chiesto all’amministrazione – afferma Giancarlo Tonelli, direttore generale di Ascom Bologna –, cioè dare un segnale vero e forte nei confronti delle attività di vicinato e commerciali, in una zona come la Bolognina, che attraversa anche momenti di difficoltà. È una soluzione positiva anche per il domani, quando inizierà il cantiere del tram. Sarebbe bello estendere il piano anche ad altre aree della città». Per esempio, «nelle zone dove passerà il tram e in quelle impattate dalla Garisenda, come via San Vitale e via Zamboni – aggiunge Loreno Rossi, direttore di Confesercenti -. È un mano importante per i commercianti che vogliono rimanere in attività, in Bolognina che ha delle problematiche, ma può diventare anche interessante: un domani si può scommettere sulla sua crescita». In più, «senza attività, la zona è insicura – prosegue Rossi -. Le luci accese e le attività aperte sono la pre condizione per costruire sicurezza e servizi». Il percorso va nella direzione di un’intesa tra categorie e istituzioni.
«Abbiamo creato un senso di collaborazione che faccia fare un passo in avanti agli esercenti per il bene del territorio – commenta la presidente del Quartiere Navile, Federica Mazzoni –. Per la cura della Bolognina non c’è una sola cosa da fare: è mettendosi insieme, collaborando e capendo gli interessi specifici di chi ci vive e di chi ci lavora, che si crea un cambiamento». E le proposte di qualità «danno senso di voler stare nel territorio, garantendo servizi migliori anche alla cura della comunità – conclude Mazzoni -. Un territorio curato con le attività commerciali con l’idea di riprendersi gli spazi pubblici dandoli alle persone ha a che fare con i fenomeni di microcriminalità con cui quotidianamente siamo a contatto».
Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 5 marzo 2024
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