La celebre catena americana parte oggi con il servizio in via D’Azeglio. Sono 50 i posti a sedere Il manager Catrambone: «Al lavoro per regionalizzare l’offerta. Entusiasti di aprire qui»
Tra tazze con la Garisenda ‘raddrizzata’ (il disegno, tra auspicio e ucronia, attirerà probabilmente anche più curiosi del previsto) e profumi di Frappuccino al caramello, finalmente Bologna ha steso il suo tappeto di benvenuto a Starbucks, la più celebre catena di caffetterie che oggi spalancherà le sue porte a vetri a bolognesi e turisti. L’operazione porta con sé un po’ di allure internazionale per il centro storico sotto le Torri – è il primo punto vendita in Emilia-Romagna –, e un impegno obbligatorio per la catena, che non avrebbe potuto aprire a causa dello sbarramento del Decreto Unesco. Ma sostituire le librerie Mondadori è stato possibile grazie a un progetto virtuoso, che ha ottenuto la deroga necessaria. In tema di lavoro, ad esempio, tra i 30 assunti per il nuovo locale (fra part time e full time) alcuni saranno anche «ragazzi che hanno difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro – ha spiegato il general manager di Starbucks Italia, Vincenzo Catrambone –, ci stiamo lavorando e ci saranno anche questi giovani nel nostro team». Inoltre, il punto vendita di Bologna sarà il primo in Italia a sperimentare l’iniziativa ‘Grounds for your garden’. Per ridurre gli sprechi, saranno forniti gratuitamente ai clienti sacchetti coi fondi di caffè da usare come fertilizzanti naturali per piante o giardini. Infine, il negozio offrirà ogni settimana degustazioni di caffè e di bevande stagionali. «Abbiamo lavorato a stretto contatto col Comune – ha confermato Catrambone –, faremo attività in cui saranno coinvolti i giovani e ogni settimana faremo attività libere di ‘coffee experience’ a cui tutti possono partecipare».Il caffè, all’incrocio D’Azeglio-Farini-Carbonesi e a due passi dal tribunale, ha 50 posti a sedere divisi in due spazi. Pavimenti e soffitti originali sono stati mantenuti, compreso il salone affrescato caratteristico del palazzo storico in cui il negozio ha messo radici.
Installata anche una cassetta d’ascolto, per messaggi sulla città. «Siamo felicissimi di aprire qui – ha rimarcato Catrambone – la location è bellissima e il salone affrescato garantirà una fantastica esperienza». I prodotti sono quasi tutti del brand. «Abbiamo linee guida molto stringenti, all’80% sono prodotti Starbucks. Sugli altri ci sono restrizioni molto importanti e certificazioni per cui non è facile coinvolgere produttori locali. Ma stiamo lavorando anche per regionalizzare l’offerta», ha chiarito sempre Catrambone. Il nuovo arrivo, ha sostenuto il general manager, aiuterà il commercio della città. «A noi non arrivano le polemiche, riceviamo solo commenti positivi ed entusiasmo da parte di tutti. Non andiamo a disturbare nessuno, anzi questa apertura deve essere uno stimolo per alzare l’asticella. A volte l’arrivo di un nuovo brand dà la scossa».Sorridente Lepore, che dopo la sorpresa per la tazza con la Garisenda dritta come un fuso («E’ il futuro, sarà così tra 50 anni») ha assistito a una prima dimostrazione e degustazione di caffè sudamericano, messo in infusione e poi filtrato. «In bocca al lupo ai 30 giovani che lavoreranno qui – ha detto il sindaco – questa è una via vetrina della città, qui si ritrovano tante persone. E chissà che da qui non parta anche qualche libro che, come nei film, viene scritto da Starbucks».
Soddisfatta Ascom, che ha accompagnato la multinazionale americana per l’ottenimento del progetto speciale, assieme al proprietario dei muri Giulio Fini Zarri. «E’ un progetto che innalza l’immagine internazionale di Bologna – ha dichiarato Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom Bologna –, anche rispetto al terziario, rendendo più attrattivo tutto il centro storico. Non è banale che Starbucks abbia scelto Bologna e non altre città italiane, bolognesi e visitatori avranno un altro motivo per vivere e scoprire il centro e tutte le attività vicine ne trarranno vantaggio. Starbucks poi porterà una clientela ulteriore in quel punto di città, tanti giovani lo frequenteranno, per noi quest’aspetto è importante. Sì, si tratta di un buon risultato per Bologna». Presente ieri anche Roberto Melloni, presidente dei ristoratori Ascom. «Un bellissimo progetto che non può che rivalutare la città di Bologna – ha deto il ristoratore –, situazioni come queste non fanno altro che alzare il livello qualitativo delle proposta, quindi ben vengano realtà di questo tipo, grande e massima accoglienza». La caffetteria sarà aperta tutti i giorni dalle 7 alle 20. Diversi i prezzi dei prodotti, un espresso all’italiana costa 1 euro e 50.
Paolo Rosato, Il Resto del Carlino – 1 marzo 2024
Comune e commercianti insieme per l’area nel cuore del centro: «Valorizziamo i negozi storici e favoriamo l’insediamento di nuove realtà»