Il direttore Tonelli: «Le nostre realtà possono dare una mano nel controllo e nella prevenzione. Porte aperte per chiunque abbia paura. Al lavoro per aumentare i minimi della pena»
«I bolognesi non si voltano dall’altra parte quando qualcuno ha bisogno». E non lo fa nemmeno Confcommercio Ascom, che dopo l’ennesimo episodio di violenza in via Bertoloni lancia una campagna di sensibilizzazione tra le sue attività associate, con la volontà di creare una rete attiva di sostegno ai cittadini e un presidio per le forze dell’ordine.
Giancarlo Tonelli, direttore generale di Ascom, di che si tratta?
« Siamo a disposizione per qualsiasi forma di collaborazione con le forze dell’ordine, per fare in modo che i nostri locali possano servire come punto di riferimento e di aiuto per il loro operato. Le attività possono essere sentinelle sul territorio, capaci di trasferire loro segnalazioni e informazioni, aiutando chi è in difficoltà o in pericolo. Predisporremo una campagna di sensibilizzazione nei confronti della clientela, a cui diremo che dentro i nostri locali troverà assistenza e aiuto. Non ci limiteremo solo alle attività dei pubblici esercizi: anche i negozi saranno a disposizione in tutte le zone della città. Visto le tante attività associate, che lavorano sulle strade e sulle piazze, come Confcommercio Ascom abbiamo sempre sollecitato molta attenzione nella prevenzione e nel controllo del territorio. E ora saremo ancora più visibili, con una campagna che arriverà in tutte le attività associate».
Controllo e prevenzione devono rimanere costanti.
«È fondamentale che si continui a mantenere alta la prevenzione e il controllo sul territorio, come già stanno facendo le forze dell’ordine. In qualsiasi momento del giorno, è inaccettabile che le persone, le donne in particolare, si preoccupino all’idea di uscire o di rientrare a casa, come succede a tanti lavoratori impiegati nei pubblici esercizi, che lavorano nelle ore notturne. La sicurezza di sera e di notte va curata con attenzione. Bologna è una città aperta e viva e deve continuare a esserlo con la dovuta sicurezza».
Quali sono gli altri interventi necessari?
«Chiediamo nuovamente a tutti i partiti di intervenire come legislatori sulle motivazioni incomprensibili, secondo cui chi compie questi reati, nell’arco di poche ore, viene scarcerato. Queste persone devono rimanere in galera. Lo diciamo da tempo e stiamo lavorando con il presidente Enrico Postacchini per arrivare a una modifica di quelle che sono le linee di indirizzo che hanno comportato nel tempo a una derubricazione dei reati, in particolare di alcuni».
Cioè?
«Abbiamo assistito, per quello che riguarda violenza, stupri e truffe, alla riduzione delle pene fino al punto di mancato arresto di queste persone. La legge deve cambiare: la nostra proposta è quella di aumentare i minimi di pena, in modo tale da includere l’arresto. Non si tratta di un tema locale, ma di carattere nazionale».
Intanto Bologna è stata di nuovo scenario di violenza.
«Le donne hanno dimostrato ancora una volta quanto alto sia il loro senso civico e il contrasto a violenze e aggressioni. Quanto capitato in via Bertoloni sottolinea la forza di una ragazza di vent’anni che è intervenuta per salvare un’altra donna, che è stata fondamentale anche per l’arresto dell’aggressore. Bologna ha saputo reagire subito in questa situazione. Questo obbiga le istituzioni a intervenire, perché chi si espone per aiutare le vittime, non può essere lasciato solo».
Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 10 febbraio 2024
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