Levata di scudi dei commercianti del centro. Galati Rando (Ascom): «Le attività devono poter lavorare, la festa si faccia di domenica»
Dopo la festa di Carnevale di sabato a San Lazzaro non tutti si sono dimostrati entusiasti: c’è, infatti chi, tra opposizione politica e commercianti, continua a sostenere che la sfilata dei carri andrebbe fatta alla domenica e non al sabato. In merito si esprime Confcommercio Ascom locale, per voce della presidente Lina Galati Rando: «La sfilata dei carri e la festa del Carnevale per i bimbi e le famiglie è un momento di grande divertimento che in una piccola comunità come questa di San Lazzaro va preservato. Per evitare qualsiasi polemica e permettere alle attività commerciali di poter lavorare, la richiesta che i carri di Carnevale ritornino a sfilare la domenica sarà oggetto di un confronto con l’amministrazione comunale per trovare una soluzione più condivisa».
Dello stesso avviso, ma con parole di ben altro tenore, il consigliere di opposizione FdI Alessandro Sangiorgi: «Il recente Carnevale è terminato fra le polemiche. Chi avrebbe pensato che un giorno, che sarebbe dovuto essere festa e gioia per bambini e genitori dovesse portarsi dietro strascichi? Ancora una volta, infatti, a sollevare le polemiche sono i commercianti, che da ben due anni chiedono all’amministrazione di non organizzare il carnevale di sabato pomeriggio bensì di domenica oppure in una zona (ad esempio via Caselle) che non blocchi il commercio anche il sabato pomeriggio». Sangiorgi, poi, aggiunge: «Certamente non un capriccio quello dei commercianti, ma una triste realtà: perché l’amministrazione non ha ascoltato queste voci? Perché non si è pensato che – seppur per una solo pomeriggio – danneggiare ulteriormente gli incassi del sabato, già calati a causa del mercato presente sulla via Repubblica, avrebbe comportato ulteriori polemiche?».
Il consigliere, poi, in conclusione, afferma: «Come dicevo non è un capriccio e nemmeno si pretende la luna, ma si chiede soltanto di venire incontro alle istanze legittime di chi lavora. Come già accaduto con altri provvedimenti, ad esempio i Piani per la Mobilità, si denota un’amministrazione comunale sempre più lontana dalle esigenze di cittadini e commercianti e, anzi, più dedita ad imporre tali provvedimenti che ad ascoltare. Un mancato ascolto che non è più accettabile».
Zoe Pederzini, Il Resto del Carlino – 6 febbraio 2024
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