Come Expo 2015, le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 «sono una sfida difficile e complessa. Tuttavia ho fiducia che i problemi saranno risolti e le tempistiche rispettate»
Presidente Carlo Sangalli, come vede questo 2024 appena cominciato?
«Fare previsioni in tempi così incerti è complesso. Anche il 2024, come purtroppo stiamo vedendo, sarà segnato dai conflitti in Medioriente e in Ucraina col rischio sempre più alto di un allargamento delle ostilità. È un’ipotesi che va scongiurata anche se gli sforzi diplomatici, in particolare quelli dell’Ue, non sembrano molto efficaci. Tutto questo, come abbiamo visto, produce – a fasi alterne – ripercussioni sul fronte energetico, su quello delle materie prime e sull’inflazione anche in Italia».
Ci sono margini per evitare la recessione?
«Il 2023 si è chiuso in rallentamento pur con segnali di vitalità economica che dovrebbero proseguire quest’anno. Penso all’andamento positivo dell’occupazione, alla tenuta della produzione industriale, alla crescita del turismo straniero e alla frenata dell’inflazione. Tutti elementi che ci portano a prevedere una crescita, seppur debole».
Piano Pnrr in: Lombardia, con uno sguardo all’ltalia. Al di là delle polemiche che infuriano, a che punto siamo? Stiamo sfruttando l’occasione o molto si è già perso?
«Non c’è dubbio che il Pnrr, anche per la Lombardia, rappresenti in termini di risorse e obiettivi un’opportunità irripetibile e allo stesso tempo molto impegnativa. Ci sono tempistiche da rispettare e non va dimenticato che i due terzi dei fondi stanziati (per la Lombardia circa 14,5 miliardi di euro) sono prestiti, seppur a tassi agevolati. È un’attività di rimodulazione molto complessa ma fino a questo momento le tempistiche, a partire dal livello nazionale, sono state sostanzialmente rispettate. Certo, servirà sempre un costante monitoraggio e il coinvolgimento delle parti interessate anche indirettamente dai progetti».
Per le imprese il Governo ha fatto abbastanza?
«La manovra di bilancio è stata obbligatoriamente attenta ai conti pubblici. Abbiamo apprezzato gli interventi di riduzione del cuneo fiscale e contributivo e la riduzione delle aliquote lrpef da 4 a 3. Interventi che andranno però resi strutturali. Preoccupa, invece, la stretta creditizia nei confronti soprattutto delle Pmi del terziario. È urgente individuare un nuovo schema di garanzie che sostenga le imprese più meritevoli anche attraverso la riforma del Fondo centrale di garanzia».
Cosa si può ancora fare per le imprese lombarde motore del sistema produttivo d’Italia?
«Con la Regione abbiamo elevati livelli di collaborazione sui temi dell’innovazione della rigenerazione urbana e della sostenibilità. Auspichiamo che le risorse rilevanti già stanziate dall’istituzione consentano di mettere in campo misure sempre più pensate per la complessità del sistema imprenditoriale lombardo che per il 96% è formato piccole e medie imprese»
L’inflazione rallenta, ma è servita una “cura da cavallo” da parte della Bee con rialzi dei tassi. Milioni di cittadini hanno dovuto stringere la cinghia. Come rimettere in tasca ai cittadini risorse da spendere per rilanciare i consumi?
«Non c’è altra strada che quella dell’alleggerimento del carico fiscale raccordato al taglio della spesa pubblica e alla lotta all’evasione e alla elusione fiscale. La riduzione del cuneo contributivo e del sistema lrpef a tre aliquote vanno nella giusta direzione. Misure che in Italia potrebbero determinare consumi aggiuntivi per oltre 6 miliardi di euro».
Fronte assunzioni e lavoro. Come infondere fiducia ai giovani In un periodo così incerto?
«Il periodo è incerto ma non mancano segnali positivi.La disoccupazione a novembre, secondo l’lstat, è scesa dal 7,7% al 7,5. Da febbraio 2021 il sistema è stato in grado di produrre quasi 1,6 milioni di nuovi posti di lavoro, di cui oltre 1,1 milioni dipendenti permanenti, riassorbendo parte dei disoccupati».
Come far incontrare domanda e offerta?
«Secondo i dati Excelsior nell’area metropolitana di Milano in 41 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Serve rilanciare una grande alleanza educativa con il mondo della formazione coinvolgendo tutti i soggetti,dalle famiglie alle imprese, e le istituzioni».
Qual è un’opera prioritaria in Lombardia?
«Le opere strategiche sono tutte importanti ma credo che lo sviluppo dell’Alta Velocità sia particolarmente rilevante. Penso al Terzo Valico che sarà in grado di collegare in meno di mezz’ora Milano e Genova con grandi vantaggi per il sistema economico e sociale. E alla possibilità di raggiungere Malpensa con l’Alta Velocità rendendo l’hub competitivo con i più grandi aeroporti internazionali».
Il presidente del Coni Malagò ha definito “un calvario” le opere per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Normali problemi o la riuscita dell’eventopotrebbe essere pregiudicata?
«Come Expo 2015, le Olimpiadi invernali 2026 sono una sfida difficile e complessa. Tuttavia ho fiducia che i problemi saranno risolti e le tempistiche rispettate perché è un evento che ci riporterà sotto i fari dell’attenzione globale e produrrà benefici non solo per i territori coinvolti ma per l’Italia».
Chiuda gli occhi e immagini Milano fra 10 anni.
«Soprattutto di questi tempi gli occhi è meglio tenerli ben aperti … Battute a parte sono ragionevolmente ottimista. Milano, anche nel 2034, sarà iper dinamica e in continua crescita, attrattiva e sempre più globale. Probabilmente saprà declinare le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale raccordandole a sicurezza, creatività e dimensione umana. La immagino policentrica perché avrà superato il limite di un centro storico troppo piccolo e catalizzante. E avrà fatto passi avanti nella sfida della rigenerazione urbana delle periferie senza aree irrecuperabili di disagio sociale».
Quale ruolo per la metropoli e la Lombardia nel sistema Italia e dell’Europa?
«Crescita o stagnazione dipenderanno da molti fattori soprattutto internazionali ma sulle potenzialità di Milano e della Lombardia ci sono pochi dubbi. Lo dicono il numero di progetti già avviati, la crescita delle imprese, l’innovazione, gli investimenti stranieri e l’aumento del turismo. Quest’anno ci sono le elezioni europee spesso vissute come semplice proiezione di quelle italiane. In realtà è un appuntamento elettorale fondamentale dato che le scelte di Bruxelles condizioneranno sempre più la nostra società e il sistema economico».
Tante polemiche sui costi insostenibili delle case a Milano. Proposte su questo fronte?
«Il problema del costo delle case è un effetto della crescita di Milano, del suo valore e delle sue opportunità. È un problema reale che rischia di penalizzare intere categorie escludendole da una città che ha bisogno di loro. Non esiste una soluzione. Vanno ricercate più soluzioni con il coinvolgimento di organizzazioni e istituzioni. Ricordo, ad esempio, il recente accordo tra Confcommercio Milano e organizzazioni sindacali dei lavoratori per destinare – attraverso Enti bilaterali territoriali del terziario – un contributo alle lavoratrici e ai lavoratori di almeno 3 milioni di euro per il sostegno ai canoni di locazione residenziale. È attraverso una pluralità di iniziative di questo genere che si può rilanciare Milano come città non solo attrattiva ma anche inclusiva com’è nel suo Dna».
Il Giorno, Top Aziende, 31 gennaio 2024
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