Appello dell’Ascom: «Gli imprenditori ci segnalano frane post alluvione riattivate dalle ultime piogge, così allontaniamo i visitatori»
L’inverno è appena cominciato e la situazione della viabilità in provincia è ancora compromessa dall’alluvione di maggio. A farne le spese sono soprattutto le imprese del territorio, che lanciano un segnale di allarme. A farsi portavoce del disagio di chi lavora nelle aree interne è il direttore di Confcommercio Ascom Bologna Giancarlo Tonelli. «Nei giorni scorsi la nostra associazione, che ha monitorato la situazione legata al maltempo, ha ricevuto diverse segnalazioni da imprenditrici e imprenditori di frane, risalenti all’alluvione della primavera scorsa e riattivate dalla pioggia, nonché di problematiche alla circolazione stradale – afferma Tonelli –. Sappiamo che alcune situazioni sono già state gestite grazie all’intervento dei mezzi della Città metropolitana di Bologna, che vogliamo ringraziare, insieme a tutti gli operatori e volontari che puntualmente si adoperano per contrastare gli effetti del maltempo.
«Tuttavia – sottolinea il direttore dell’Ascom –, resta certamente la preoccupazione per i prossimi mesi invernali e per i disagi alla viabilità che, soprattutto in montagna, potrebbero penalizzare una stagione turistica ancora in attesa di entrare nel pieno. É evidente che, da maggio 2023, diversi interventi di manutenzione straordinaria del territorio si sono svolti con tempistiche non sempre sufficienti e oggi, purtroppo, ogni ondata di maltempo rischia di rappresentare una vera e propria emergenza, con disagi e danni a carico dell’intera collettività. Per questa ragione, come Confcommercio Ascom Bologna, riteniamo essenziale, nell’immediato, concludere celermente tutti gli interventi di ripristino post-alluvione, mettendo così in sicurezza territorio e rete stradale».
Dalla tormentata strada provinciale delle Ganzole, vietata ai mezzi pesanti, a tante strade del reticolo interno, l’elenco dei collegamenti ancora precari è lungo. «Dover fare i conti con collegamenti accidentati o peggio interrotti, lo ribadiamo, significa allontanare quei visitatori che finalmente, dopo un inizio in salita, sono pronti a scegliere il comprensorio sciistico del Corno alle Scale e il nostro territorio come destinazione turistica – fa notare l’Ascom –. Più in generale, inoltre, è fondamentale rafforzare le azioni di difesa del suolo finalizzate alla previsione, prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico: una priorità assoluta, come detto più volte, anche in termini di sviluppo sociale, economico e turistico. Come Associazione siamo pronti come sempre a fare la nostra parte e a collaborare con i soggetti istituzionali, pubblici e privati coinvolti, nella convinzione che occorra costruire, tutti insieme, un vero e proprio ’New Deal’ per la cura e la salvaguardia del nostro patrimonio ambientale».
Il Resto del Carlino, 12 gennaio 2024
Comune e commercianti insieme per l’area nel cuore del centro: «Valorizziamo i negozi storici e favoriamo l’insediamento di nuove realtà»