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Città 30, il test dei taxi. «Siamo preoccupati il servizio ne risentirà»

I taxisti e la nuova zona 30. Carboni (Cotabo): “Servirebbero fasce orarie” 

Con il via ufficiale alla Città 3o scattato il primo dell’anno e il semaforo verde alle sanzioni previsto per il i6 gennaio, la rivoluzione della mobilità a Bologna può dirsi già iniziata. I controlli saranno demandati a nuovi autovelox fissi per le strade rimaste a 5o all’ora, mentre a postazioni mobili per quelle a 3o. Tra le categorie che più si dovranno misurare con il nuovo provvedimento c’è quella dei tassisti, che in questi mesi sono in trincea per altre questioni: dalla proliferazione dei cantieri alla trattativa col Comune per l’adeguamento delle tariffe. A fare il punto della situazione pensa il presidente di Cotabo, Riccardo Carboni.

Presidente, che valutazione può dare ad oggi di Bologna Città 30?

«È una scelta politica. L’applicazione graduale del provvedimento fino a metà gennaio è Posticipare l’iniziativa Visti i cantieri, avevamo chiesto al Comune di posticipare la Città 30 ma ci hanno detto di no razionale, perché in questi giorni la città è ancora dormiente».

Siete preoccupati per le ricadute?

«Siamo preoccupati rispetto alla portata delle misure entrate in vigore perché la riduzione della velocità va a ricadere direttamente sull’efficienza del servizio. Per questo abbiamo chiesto all’amministrazione comunale l’apertura di tavoli ad hoc, speriamo che questa avvenga a breve».

Che cosa si poteva fare da subito per ridurre questi impatti?

«Diciamo che si sarebbe potuta fare una più attenta selezione delle strade da percorrere a 3o all’ora. Invece si è scelto di cambiare il limite quasi ovunque in città. Per mantenere certi livelli di servizio ci servono una serie di condizioni, una velocità di attraversamento troppo bassa in zone ricche di cantieri può rappresentare un problema serio».

Negli ultimi mesi avete fatto delle proposte: come sono state accolte da Palazzo d’Accursio?

«Abbiamo proposto di lasciare le preferenziali a 5o all’ora e di attivare la Città 3o per fasce orarie, mantenendo gli attuali limiti nelle ore di minor traffico, dalla sera alle prime ore del mattino. Ma non sono state accolte».

E poi c’è il contesto, in particolare le nuove infrastrutture in via di realizzazione: i cantieri di Passante, tram e Garisenda quanto incideranno?

«Bologna sta cambiando tanto e ci preoccupa la contestualità dei cantieri. Per questo avevamo chiesto al Comune di posticipare la Città 30. Ma ci hanno detto di no, sfruttando probabilmente il fatto che i cantieri avrebbero già contribuito a rallentare il traffico. Però è necessario ascoltarsi, speriamo avvenga più avanti».

Con il Comune è aperto anche il tavolo per trattare la questione dell’adeguamento 1 delle tariffe dei taxi: si è parlato di un aumento del 12%, ma su questo la stessa vostra categoria è divisa.

«Il tavolo non riguarda solo le nostre richieste sulle tariffe, ma anche il potenziamento del servizio, la cartella digitale e altre questioni. C’è una bozza di accordo che è stato sottoscritto solo da alcune sigle: probabilmente quelle ora escluse verranno coinvolte in una seconda fase, perché è nell’interesse di tutti trovare un accordo equilibrato».

Ma torniamo alle tariffe.

«C’è stata una discussione: Rumene il Co i è che il tavolo per trattare la questione de l’adeguamento delle tariffe dei taxi: si è parlato di un aumento del 12% con le tariffe siamo fermi al 2018, ma nel frattempo sono esplosi i costi di carburante, assicurazioni e dei nuovi mezzi. Costi che andrebbero ora recuperati».

Infine il caso Red Sox: è un capitolo chiuso?

«Per noi sì, per certi attivisti social forse no. A noi dispiace solo ci sia stata una narrazione non coerente con le motivazioni del provvedimento che abbiamo preso. Di indigesto c’è che è stata messa in discussione la bontà dell’attività che svolgiamo».

Marco Merlini, Corriere di Bologna – 5 gennaio 2024

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