Si comincia il 5 gennaio. In Italia ogni famiglia spenderà 306 euro, ma in Emilia-Romagna anche di più
La stagione dei saldi invernali è ai nastri di partenza. In Emilia-Romagna la caccia agli affari durerà due mesi: da venerdì 5 gennaio al 4 marzo. I dati nazionali, elaborati dal centro studi di Confcommercio, prevedono un giro d’affari in Italia di 4,8 miliardi che coinvolgerà quasi 16 milioni di famiglie che spenderanno in media 306 euro. Si stima, poi, una spesa di 137 euro a persona (l’anno scorso era di 133), ma secondo Enrico Postacchini, presidente di Confcommercio Emilia-Romagna, «nella nostra regione le cifre dovrebbero essere più alte. In certi periodi, infatti, lo shopping è arrivato a una media di 170-180 euro pro capite». Le prospettive, insomma, sono rosee: «Il 2023 è stato un anno particolarissimo, con una piccola flessione del settore moda degli ultimi due mesi. Ci aspettiamo, quindi, la rivincita nel 2024 e un leggero aumento del giro di affari dello shopping scontato».
Lo scenario ottimistico del commercio si basa anche sul buon andamento della stagione turistica. «Sulla costa, in Romagna, le feste sono andate discretamente, così come nelle città d’arte della regione. Partito, invece, più a rilento il turismo negli Appennini ma, viste le previsioni meteo, dovrebbe recuperare», è la stima del presidente di Confcommercio. A fronte di temperature attese più fredde, si prevede anche un aumento della richiesta di capi pesanti.
A questo proposito, «i negozi tradizionali potrebbero avere la loro riscossa. Il capo costoso se toccato e provato, ha un altro fascino…», dice Postacchini. Stime positive anche da Confesercenti Emilia-Romagna, con il presidente Dario Domenichini: «Le nostre aspettative sono positive. L’abbiamo visto anche con le vendite di Natale che hanno visto la riscoperta dei negozi di vicinato. Ci aspettiamo molto dal settore fashion, le nostre indagini ci dicono che dovrebbe andare meglio rispetto al 2023. Vediamo… Scopriremo già molto di questa nuova stagione di saldi dal primo weekend di shopping».
In attesa di capire l’andamento del 2024, monitorando i primi gorni di acquisti, resta aperta la discussione anche sulla data del prossimo anno per dare avvio ai saldi. «I cambiamenti climatici sono sotto l’occhio di tutti ed è indubbio che influenzino gli acquisti del settore moda, in primis relativamente ai capi più prettamente invernali, come cappotti e piumini. Da qui, nel comparto, si sta discutendo sulla possibilità di posticipare la data dell’avvio dei saldi, magari a metà o alla fine di gennaio», spiega il presidente di Confesercenti Emilia-Romagna. Altro tema sul tavolo è quello del rapporto negozi tradizionali-negozi online. «Gli store fisici – dice Domenichini – devono attenersi a date e regole rispetto ai saldi, mentre quelli online fanno sconti quando vogliono. Per questo credo sarebbe giusto che certe indicazioni – come non fare vendite promozionali nel mese precedente l’avvio dei saldi – venissero fatte valere anche in Rete».Confcommercio, dalla sua, ricorda il vademecum sui ’saldi sicuri’, a partire dall’obbligo per i commercianti di indicare il prezzo praticato nei 30 giorni antecedenti l’avvio degli sconti, con il rischio di sanzioni fino a 3.098 euro, dovrebbe scongiurare il rischio di sconti «finti».
Per quanto riguarda la possibilità di cambiare un capo acquistato, la discrezionalità è lasciata al negoziante a meno che non sia danneggiato o non conforme, nel qual caso scatta l’obbligo di riparazione o sostituzione o restituzione del prezzo; non c’è, poi, l’obbligo per la prova dei capi, rimessa alla discrezionalità del negoziante, mentre le carte di credito devono essere accettate e vanno favoriti i pagamenti cashless.
Ros. Carb., Il Resto del Carlino – 3 gennaio 2024
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