La spesa per i regali in regione toccherà i 700 milioni di euro. Ascom: attenuati gli effetti dell’inflazione
La frenesia degli acquisti prenatalizi c’è tutta. Buste e sacchetti ciondolano tra le mani in un via vai rapido e disordinato nelle strade dello shopping, in certe botteghe del Quadrilatero si registrano addirittura file per la preparazione delle cene e dei pranzi di questo lungo weekend di feste, e ghirlande rosse e verdi sono in vendita, per addobbare la tavola o le porte, agli angoli delle strade del centro. Non sorprende
che per il commercio, a Bologna come nel resto della regione, possa essere un Natale di festa rispetto agli ultimi. La spesa in Emilia-Romagna per i regali di Natale arriverà a 700 milioni con un incremento rispetto allo scorso anno di circa l’11%. Queste le previsioni di Confcommercio regionale. «Nell’ultimo mese – dice il presidente Enrico Postacchini – abbiamo registrato una crescita di fiducia di famiglie ed imprese che va ad attenuare gli effetti negativi di una ancora elevata, seppur in calo, inflazione. Anche a fronte di un
buon movimento rilevato nei negozi nelle ultime settimane, siamo ottimisti per le vendite in questi giorni precedenti il Natale, vendite sostenute anche da un consistente flusso turistico». Bisognerà quindi attendere, proprio i risultati di cassa di queste ore per comprendere se questo 2023 si chiuderà bene per negozi e botteghe. «Negli ultimi mesi la frenata dell’economia – prosegue Postacchini – ha particolarmente inciso sul consumo interno mettendo in forte difficoltà soprattutto il negozio di vicinato, anche per questo motivo l’andamento delle vendite natalizie sarà determinante per molte attività, vista l’incidenza percentuale che questo periodo rappresenta per il fatturato annuale».
Ceste con leccornie varie, dolci e bottiglie sono ancora i più venduti. Per quanto riguarda i regali, gli acquisti di questi giorni si concentrano infatti soprattutto sui prodotti gastronomici che rappresentano
il 72,7%. Seguono i giocattoli (50,1%), i prodotti di bellezza (49,6%), l’abbigliamento(49,4%) e i libri
(41,6%). A registrare l’incremento maggiore quest’anno rispetto al 2022 si segnalano i prodotti per la cura della persona ( +8,6%), i gioielli ( +7,9%) e i trattamenti di bellezza (+6,7%). Per quanto riguarda l’online sono le carte regalo e gli abbonamenti a piattaforme streaming i doni più acquistati. Anche Confesercenti Emilia-Romagna conferma, alla luce di un’indagine condotta tra imprese associate e un campione di consumatori emiliano-romagnoli, il buon andamento di tutto il settore alimentare (scelto dal 31% degli intervistati) e una discreta performance del settore abbigliamento (20%). Quest’ultimo – fa presente
Confesercenti, sconta un 2023 particolarmente difficile, complicato anche dall’andamento meteorologico che non ha incentivato l’acquisto di capi invernali. Dicembre non è stato un mese di grandi vendite, stando ai numeri registrati da Confesercenti. Le vendite sarebbero state pesantemente condizionate
dal lungo periodo del «black friday» che si è protratto, in particolare sul web, per quasi tutto il mese di novembre. Fino al 15 dicembre, infatti, Confesercenti ha rilevato un calo attorno al 10% delle vendite
rispetto allo stesso periodo ·dello scorso anno. Nei giorni successivi, invece, la corsa agli acquisti in vista del Natale si sarebbe ripresa. E all’inizio di questa settimana 7 intervistati su 10 non avevano ancora provveduto ai loro acquisti dichiarando però che lo avrebbero fatto nei giorni successivi, con una
spesa media pro-capite di circa 230 euro. Confesercenti si aspetta quindi un aumento delle vendite rispetto al 2022 di circa il 12% anche se in modo differenziato tra i settori, una percentuale non dissimile
a quella di Confcommercio (11%).
Il Corriere di Bologna – 24 dicembre 2023