Il cronoprogramma degli interventi fatti e di quelli futuri fino al 2027. Entro il 2025 la fine dei lavori per la sala imbarchi Schengen, le nuove macchine per i controlli e oltre 2.200 stalli auto
L’aeroporto di Bologna guarda al presente e al futuro. E mette in campo un piano di investimenti da 216 milioni di euro, di cui circa 30 già spesi nel corso di quest’anno, con tanto di cronoprogramma. Obiettivo: rendere il Marconi più grande e più efficiente già nei prossimi cinque anni. Un modo anche per rispondere alla critiche da parte di alcuni imprenditori e di Valter Caiumi, numero uno di Confindustria Emilia, che avevano chiesto al Marconi, dalle colonne del Carlino, un cambio di passo. «Progetti attesi e importanti, visto che l’aeroporto è il nostro biglietto da visita», commenta il governatore Stefano Bonaccini. «Il colpo d’ala che serviva», dice il sindaco Matteo Lepore.
Il cantiere è come «un’operazione a cuore aperto», visto che i lavori si fanno (e si faranno) con lo scalo operativo, spiegano il presidente Enrico Postacchini e l’ad Nazareno Ventola, alla presenza del presidente della Camera di Commercio di Bologna Valerio Veronesi, del sindaco di Bologna, Matteo Lepore e del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e del viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami. Investimenti che, comunque, spiegano i vertici del Marconi, non si sono mai fermati, visto che dal 2020 al 2023, nonostante una prima parte dove il Covid ha avuto un impatto importante, si sono spesi oltre 90 milioni di euro. Punto di forza la governance dello scalo, perché «qui c’è l’impegno dei soci pubblici a riversare i dividendi, che la società continuerà a erogare nonostante gli investimenti, sul territorio», fa notare Postacchini. Il piano include importanti lavori di sviluppo infrastrutturale per migliorare alcune aree del Terminal, a supporto del traffico passeggeri e merci; ma anche interventi per la sostenibilità e di innovazione tecnologica per creare un aeroporto smart e digitale; oltre a nuovi parcheggi. Questi i più rilevanti interventi previsti fino al 2027, alcuni già conclusi e altri che proseguiranno oltre il quinquennio, all’interno di un masterplan che arriva al 2046. Tra le novità si ricordano l’ampliamento della sala Imbarchi Schengen (+82% di spazi, +94% di sedute) entro il 2025 (costi per 7 milioni di euro), mentre per l’allargamento del Terminal – con un nuovo molo imbarchi e arrivi e un incremento di 25mila metri quadrati di superficie su due livelli – si dovrà attendere il 2027. Per le aree ’security e controllo passaporti’ sono in corso i lavori di ampliamento e riqualifica degli spazi di accodamento e di sostituzione delle macchine radiogene esistenti con le nuove “standard 3”, già presenti in altri aeroporti, che permetteranno il controllo del bagaglio a mano consentendo al passeggero di tenere i liquidi e gli apparati elettronici.
I lavori sono praticamente conclusi per l’area del controllo passaporti, mentre termineranno a metà 2025 per la parte Security (risorse impiegate in tutto, 10 milioni). Ci sarà poi il grande intervento sui parcheggi, vera nota dolente del Marconi su cui si sono concentrate le critiche di imprenditori e cittadini nel corso degli anni. A fine 2025 vedrà la luce il nuovo parcheggio multipiano con 2.200 stalli per 38 milioni di investimenti. Non solo. Nell’ottica di uno scalo più funzionale, è già stato fatto l’ampliamento a 42mila metri quadrati – pari a sette campi da calcio – del piazzale degli aeromobili (costi per 18 milioni di euro) e si sta concludento la rifunzionalizzazione dei cargo (l’obiettivo è aumentare la capacità di stoccaggio delle merci). Terminati nei mesi scorsi, infine, la riconfigurazione del marciapiede e dell’area esterna del primo piano del terminal, e gli interventi di allargamento della rotonda.
ros. carb., Il Resto del Carlino – 14 dicembre 2023
Minichino (Ascom): “Il gioco di squadra ha creato un centro storico scintillante”. D’Auria (Pro Loco): “Una corrispondenza d’intenti che incentiva il turismo”