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CATASTROFI, LA TUTELA È D’OBBLIGO

La nuova legge vincola le imprese a proteggersi da sismi, frane …

L’ importanza di promuovere la sicurezza di fronte ai rischi climatici in Italia è un imperativo che si impone senza bisogno di ulteriori sottolineature. Le caratteristiche geografiche peculiari del nostro Paese lo rendono particolarmente esposto a fenomeni sismici, frane e alluvioni, come sottolineato dall’Ispra nel rapporto 2021 nel quale segnalava come il 93,9% dei comuni italiani (7.423) è a rischio idrogeologico. La vulnerabilità del nostro territorio sottolinea l’urgenza di adottare misure preventive e proattive per proteggere le comunità e le risorse nazionali. Dopo oltre vent’anni di attesa, è finalmente in arrivo un passo significativo con la legge di Bilancio. La novità principale riguarda l’obbligo per le imprese di contrarre una polizza obbligatoria da stipulare entro il 31 dicembre 2024. Si tratta di una prima vera forma di educazione al rischio che dovrebbe portare le imprese a una più attenta conoscenza del territorio e dell’edificio in cui istituire la propria sede. «Un cambiamento significativo nella gestione dei rischi catastrofali, che però esclude alcuni eventi naturali, quali grandine, bombe d’acqua, bradisismo o eruzioni vulcaniche», chiosa Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa,  associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione. «Siamo soddisfatti che finalmente sia stata introdotta una legge che mette tra pubblico e privato una garanzia, ma la gestione dei rischi maggiori è affidata al mercato assicurativo privato, mentre lo Stato, che assume il duplice ruolo di regolatore e di riassicuratore, offre attraverso SACE una garanzia a favore delle compagnie con un tetto fissato a 5 miliardi all’anno. Superato quel limite, dovranno essere le compagnie dirette ed i loro riassicuratori a farsi carico di pagare. Inoltre, la norma ad oggi presenta numerose criticità e potrebbe diventare non applicativa per le imprese, soprattutto per le pmi. Sarebbe necessario correggere diversi aspetti tecnici per migliorarla».

L’obbligo di assicurarsi contro i rischi catastrofali si riferisce alla copertura dei rischi derivanti da eventi quali sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. Per chi non aderirà allo schema del governo non sono previste sanzioni, ma si terrà conto nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere sul bilancio dello Stato, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali. Le compagnie assicurative, invece, sono obbligate a contrarre. Secondo n’indagine della BCE, l’Italia è al secondo posto in Europa, subito dopo la Grecia, per l’ampio divario assicurativo  riguardante le catastrofi naturali. La maggior parte dei danni causati da eventi meteorologici estremi non è coperta da assicurazioni. «Sebbene la polizza obbligatoria costituisca un passo avanti per il Paese», onclude Cirasola, «è essenziale adottare ulteriori misure per garantire una copertura completa anche per altri eventi atmosferici, come per esempio la grandine. Per questi eventi,che quest’anno in Italia hanno provocato danni per miliardi, tradizionalmente ci si affida a interventi ex-post da parte dello Stato, che spesso  coraggiano la scelta di assicurarsi con una copertura contro i danni da catastrofi naturali. L’appello al  governo è che si sieda invece a un tavolo con le imprese per ascoltare le loro esigenze e migliorare la legge in sede di decreti attuativi».

Fiorella Cipolletta, MF – 14 dicembre 2023

Vincenzo Cirasola Presidente Anapa

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