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Ecco piazzetta Guazzaloca. Lepore: «Adesso ci unisce». La moglie: «Qui il suo cuore»

Intitolato lo slargo sotto il Comune al sindaco della storica svolta del 1999. Famiglia commossa, il cardinale Zuppi: «Insegnò a tutti l’amore per la città»

«Mio marito ci pensava e ci teneva, che un giorno sarebbe stato ricordato vicino al suo cuore. Che era il Comune. Scusatemi, sono particolarmente commossa». Egle Selmi, vedova di Giorgio Guazzaloca, ha gli occhi lucidi dopo la scopertura della targa con il nome del sindaco della Svolta, scomparso nel 2017. Quegli anni, dal 1999 al 2004, sono stati consegnati a una storia che non si cancella, il lustro del civico che strappò Bologna alla sinistra di sempre. Ieri l’amministrazione ha civicamente benedetto la piazzetta intitolata all’ex presidente dell’Ascom sei anni dopo la sua morte, un angolo trafficatissimo incastrato tra via d’Azeglio e via IV novembre. Non più piazzetta dell’Orologio, ma da ieri piazzetta Guazzaloca. Tantissimi gli amici di partito e di cavalcata presenti. Dall’ex vicesindaco Giovanni Salizzoni all’ex assessore Paolo Foschini, fino ad avversari come Virginio Merola. Matteo Lepore era un giovane praticante della politica, come lui stesso ha ricordato. «Da qui si vede la finestra del gruppo ‘Due Torri’ del quale facevo parte all’epoca – ha detto durante la cerimonia, ricordando l’opposizione di quegli anni –. Passando da qui, i giovani conosceranno una stagione che ci vide divisi e che ora ci unisce».

Una pacificazione arrivata con il tempo, quel passato non è stato una passeggiata. «Giorgio ha combattuto sempre, il problema è che questa città purtroppo… – ha aggiunto la signora Egle –. In ogni caso lui ha sempre fatto il suo dovere». Commossa anche la figlia Grazia, presente con la sorella Giulia. «Ringrazio i sindaci Lepore e Merola, papà non poteva essere ricordato in un posto migliore. Lui ha sempre servito la città e non si è mai servito di Bologna». Ancora Lepore: «Quando ci prendemmo l’impegno di intitolare questo luogo, con Virginio Merola, volevamo che rappresentasse il riconoscimento a un sindaco – ha sottolineato –. Guazzaloca è stato un innovatore della politica che ha saputo raccogliere i cittadini scontenti della gestione della città. Ha dato una svolta indelebile. Dopo è arrivato anche Maurizio Cevenini che ha investito sulla riconnessione sentimentale con la città. Bologna ha bisogno di dolcezza». Poi l’ex numero due del ‘Guazza’. «Il merito di questa giunta è di averlo capito seppure con venti anni di ritardo – ha detto tra la folla Salizzoni, poco distanti diversi esponenti dell’opposizione in città, da Cristiano Di Martino (Lega) a Manuela Zuntini (FdI) –. Era amatissimo e non avrebbe nemmeno bisogno di queste aggiunte. Una lista civica vera è quello che servirebbe oggi, senza scartare chi non appartiene al tuo ‘giro’». Merola: «Il primo ad aver dimostrato che le città dell’Emilia-Romagna sono contendibili è stato lui: è bene che ci sia vero dibattito e vera discussione, è positivo per la democrazia». Partecipazione sentita anche da parte del cardinale Zuppi, che ha paragonato quella «gioia civica» alla vittoria di uno ’scudetto’: «Guazzaloca è una delle prime persone che ho incontrato a Bologna. Ho trovato in lui un amore civico per la città. Civico non vuol dire pensare tutti la stessa cosa, ma amare la città da punti di vista diversi». Poi l’attuale vertice dell’Ascom, Giancarlo Tonelli. «Ha rappresentato la bolognesità, i commercianti continuano a ricordarlo con grande affetto – ha detto il direttore –. Questa mattina abbiamo infatti affisso qui dei manifesti per dirgli ’benarrivato’ e per fargli ancora capire tutto l’affetto che sempre proviamo per lui».

Paolo Rosato, Il Resto del Carlino – 10 dicembre 2023

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