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Raccolta fondi a 1,5 milioni. Piquadro dona 100mila euro. E si punta anche all’estero

L’ad Palmieri: «Le Torri sono nel cuore dei bolognesi. Restituiamole alla città» Zanichelli si aggiunge alle aziende che hanno già fatto la loro parte

I costi dei lavori della Garisenda ammonteranno a circa 20 milioni di euro. Tant’è che il sindaco Matteo Lepore, impegnato nella più grande raccolta fondi della nostra città per salvare le Torri, ammette che ai donatori interessati dice che ci vogliono risorse «tra i 20 e i 30 milioni…». Del resto, solo per la prima fase della messa in sicurezza, ci vogliono 4,2 milioni di euro, dettaglia il sindaco, «altrettanti per la struttura di contenimento della fase due», poi c’è il restauro. 

Il crowdfunding, intanto, sta andando alla grande: «Siamo arrivati a un milione e mezzo di risorse come impegni, con cifre prevalentemente destinate dalle imprese del territorio», spiega il primo cittadino. Lepore, in particolare, segnala che Piquadro «ha deciso di versare 100mila euro, più o meno il taglio che molte imprese stanno dando». Inoltre, «fra le varie aziende che hanno deciso di donare e che preferiscono per il momento non dire la cifra, che però è molto generosa, c’è la Zanichelli». Oggi, invece, sarà presentato un progetto di sostegno targato Macron. Insomma nel mondo economico c’è «chi dona 100mila euro, chi 250mila e qualcuno anche a livello personale molto di più», segnala il sindaco. Ma una bella spinta potrebbe arrivare anche dall’estero, dopo l’eco mediatica raggiunta dalla Garisenda che è finita sui principali media mondiali, dal New York Times al Guardian alla Cnn. 

Ci sono diversi «network internazionali che ci stanno aiutando a diffondere la raccolta fondi» e in questo modo «stanno facendo arrivare interessamenti anche da realtà estere, imprenditoriali e non». L’asticella fissata qualche giorno fa è di 3 milioni di euro, ma Palazzo d’Accursio è fiducioso: «Non credo che ci fermeremo lì». 

Marco Palmieri, presidente e ad di Piquadro, azienda leader nel settore degli accessori di pelle, con quartier generale a Silla di Gaggio Montano, è l’ultimo in ordine di tempo ad aver aderito alla raccolta fondi: «La Torre Garisenda e la Torre degli Asinelli sono costruzioni molto antiche, parti integranti del patrimonio artistico e culturale italiano, ma soprattutto sono nel cuore di tutti i bolognesi. Per queste ragioni abbiamo deciso di dare il nostro contributo». Da qui, Palmieri fa un appello a tutti a partecipare al salvataggio delle Torri: «La speranza è che il restauro parta velocemente per restituire questi monumenti ai bolognesi e ai numerosi turisti che visitano la nostra città». Oltre a Palmieri, ha già donato – a titolo personale – il presidente e ad di Ima, Alberto Vacchi, ma anche Valentina Marchesini, dell’omonimo gruppo, si è impegnata a contribuire, mentre Emil Banca ha contribuito con 50mila euro. Ieri si è unita anche Ducati Motor: «Ne stiamo discutendo, penso che faremo la nostra parte», fa sapere l’ad Claudio Domenicali. 

 ros. carb., Il Resto del Carlino – 7 dicembre 2023

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