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Natale: 186 euro a testa per i regali. «L’economia rallenta, ma è in salute»

Confcommercio: crescita dell’occupazione, taglio del cuneo fiscale e inflazione in frenata rafforzano la fiducia

Quest’anno gli italiani spenderanno 8 miliardi di euro per i regali di Natale, con una spesa media di 186 euro a testa, in crescita dai 165 euro dello scorso anno in termini reali, al netto dell’inflazione. E’ una cifra in crescita rispetto ai 7,1 miliardi del 2022 e ai 7,8 miliardi del 2021, ma non rispetto agli anni precedenti. Nel 2020 erano 8,3 miliardi, nel 2019 10,1 e nel 2009 15,2. Così dice Confcommercio, presentando i dati dell’analisi dell’Ufficio studi su consumi di Natale e tredicesime. Farà regali oltre il 73% degli intervistati e circa 4 su 10 di quelli che li faranno considerano comprare doni «una spesa che piace affrontare». In omplesso, «l’Italia arriva all’attuale rallentamento in ottima salute», secondo Mariano Bella, direttore dell’ufficio studi di Confcommercio. Tra i segnali positivi ci sono soprattutto l’aumento degli occupati pari a +439mila addetti sul 2022 e +420mila sul 2019 nei primi 10 mesi, oltre ai nuovi pensionati che hanno  igliori storie contributive.

«Crescita dell’occupazione, taglio del cuneo fiscale e contributivo, frenata dell’inflazione rafforzano la fiducia per i consumi di Natale. Anche i minori costi energetici contribuiscono a ridurre l’incertezza per il 2024, che sarà un anno certamente impegnativo soprattutto per la difficile situazione internazionale », commenta Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. Un altro elemento positivo è il buon risultato ottenuto nel periodo del black friday, che come sempre premia soprattutto il canale online. A questo rito dello shopping «hanno partecipato – precisa Bella – circa 19,2 milioni di italiani, con una spesa media pro capite che oscilla tra i 220 e i 230 euro». Secondo le stime Confcommercio la metà di questi acquisti sono regali di Natale e «nonostante l’effetto sostituzione una buona black week è di ottimo  uspicio per i consumi complessivi di dicembre».

A livello congiunturale il 2023 ha visto una ripresa molto più rapida, con la produzione industriale che ha smesso di scendere e con un agosto-settembre che è stato il imestre migliore di sempre per le presenze turistiche, a cui si aggiunge il crollo dell’inflazione di ottobre e novembre. Fatto 100 il Pil reale aggregato nel quarto trimestre 2019, nel terzo trimestre 2023 l’indice vale in Germania 100,3, in Francia 101,7, in Italia 103,3 e anche nel 2024 staremo sopra i livelli pre-pandemia.

Intanto, aumenta il volume delle tredicesime: quest’anno nelle tasche di dipendenti e pensionati entreranno poco più di 50 miliardi di tredicesima e dopo avere saldato le tante imposte e costi fissi  concentrati a dicembre (Imu, bollo auto, canone Rai oltre ai costi per la bolletta energetica), che quest’anno ammontano a 7,9 miliardi, lasceranno disponibili ben 43,6 miliardi di euro pari a 1.882 euro a famiglia. Una cifra che potrà essere dedicata sia ai regali che ai consumi. Rispetto al 2019, ultimo anno pre pandemia, esta solo una differenza di 50 euro dovuta al caro energia.

Elena Comelli, Il Resto del Carlino QN – 7 dicembre 2023

Carlo Sangalli
Carlo Sangalli – Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia

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